Le donne, la destra, l’8 marzo: in campo ci siamo anche noi, con la nostra storia
Idee, patria, balli d’epoca, riflessioni sul futuro. Ha fatto centro la manifestazione “Donne in campo”, che appena ieri, 7 marzo, ha visto la sala convegni della Fondazione Alleanza Nazionale trasformarsi in un’ arena densa di riflessioni, ma anche in una inedita sala da ballo con musiche ed esibizioni in perfetto stile e costume risorgimentale. Tante donne rappresentanti di una fetta importante della nostra società sono “scese in campo” a parlarci di temi cruciali, dalla scuola, alla denatalità, alle adozioni , alla violenza. Un incontro «sicuramente diverso da quelli che siamo abituati a vedere», ha infatti dichiarato il presidente della Fondazione An Giuseppe Valentino, elogiando «il taglio originale con cui si è inteso festeggiare le donne, in controtendenza dallo spirito di altre celebrazioni», ha detto concordando sull’anticipo di un giorno, rispetto alla ricorrenza ufficiale. Assieme a Valentino sono intervenuti Domenico Gramazio, l’ideatore della manifestazione, direttore della rivista “Realtà Nuova”, Adalberto Baldoni, storico, e il direttore del Secolo Francesco Storace: tutti hanno tessuto le lodi, tra l’altro, della folta presenza femminile del Secolo d’Italia, che da sempre dà slancio e spessore alla redazione del nostro quotidiano.Ttutti hanno plaudito alle tematiche scelte.
Donne ieri, oggi, domani
Perché i balli risorgimentali? Lo ha spiegato Sabrina Valletta in una relazione che è partita dalla “rivoluzione” delle donne del Risorgimento nel costume e nella cultura, per arrivare alle nostre Ausiliare – commovente il video che ha accompagnato l’esposizione- sintesi di amor patrio, sacrificio, spirito combattivo, ideali. Tante “sorelle d’Italia” a cui è andato l’omaggio commosso del pubblico. Dalle donne di ieri a quelle di oggi. Roberta Sibaud, Domitilla Baldoni, Matilde Cinti, Laura Allegrini, Abdulaki Koss , Concetta Serata intervistate da Carla Elena Cace, presidente dell’Associazione Istriani d’Italia, hanno offerto la loro esperienza in campi delicati: interventi rapidi e vibranti per esporre problemi, idee, suggerimenti per migliorare la legislazione vigente, dalle adozioni alla violenza, alle quote rosa. Una manifestazione vissuta in semplicità e spontaneità, senza un protocollo ingessato. Il “gran finale” con i balli risorgimentali, le letture del pensiero delle grandi donne del passato, le flautiste che hanno intonato l’inno di Mameli hanno dato un tocco patriottico a quella che è stata una bella festa nella grande famiglia delle destra. (Nelle foto, Elena Cace, Giuseppe Valentino, Baldoni, Storace e Gramazio. Sabrina Valletta ideatrice econdttrice della serata)
Vorrei ricordare che il 20 Luglio 1950 Oscar Luigi Scalfaro insulto` e pare anche schiaffeggio la signora Edith Mingoni in Tassan rea di essere una bella donna e di vestire un abito in cui le spalle erano scoperte. La signora Edith era una signora di destra. Il tutto si svolse al ristorante romano “da Chiarina”.
Il democristiano fu sfidato a duello dal padre della vittima che era un alto ufficiale in pensione. Scalfaro si fece scudo della sua fede cristiana e rifiuto` il duello.
Fede cristiana che non impedi` allo stesso di chiedere e ottenere condanne a morte dopo il 25 Aprile 1945.
Il comportamento del futuro Capo dello Stato fu cosi` ignobile tanto che il famoso attore Toto` penso` bene di intervenire inviando una lettera aperta pubblicata sul giornale socialista Avanti in cui accusava “il madonnaro”di Novara di codardia e altro. Quindi oggi 8 Marzo ricordiamo anche la violenza subita dalla signora Edith ad opera del Democristiano Scalfaro