La reintroduzione del grembiule a scuola? Una storica proposta della destra

16 Mar 2019 19:40 - di Davide Ventola

Il ritorno del grembiule a scuola? Una proposta che per prima ha lanciato la destra in Veneto, con tanto di progetto di legge regionale. Lo ricorda l’assessore Regionale all’Istruzione del Veneto Elena Donazzan commentando  le parole del vicepremier Matteo Salvini che stamattina da Lauria, in Basilicata, ne aveva auspicato l’introduzione.

«Il grembiule – dice la Donazzan – è un segno di decoro e di appartenenza. La sua reintroduzione a scuola è una proposta di buonsenso che va nella direzione di ridare nuova autorevolezza alle istituzioni educative: una proposta che avevo personalmente avanzato nel mio primo mandato da consigliere regionale depositando un progetto di legge e che sono ben felice ora, a distanza di anni, sia condivisa e rilanciata a livello nazionale anche dal vicepremier Matteo Salvini».

Donazzan ha quindi auspicato anche un “ritorno” al rispetto dei ruoli verso i docenti: «Dal rivolgersi con il ‘Lei’ ai docenti, all’alzarsi in piedi al loro ingresso, al corretto abbigliamento: sono fondamentali di buonsenso, un buonsenso che dobbiamo far tornare di moda tra gli studenti e nella scuola, congiuntamente ad una guerra alla droga senza quartieri».

In conclusione, l’assessore ha detto la sua anche sui test antidroga:  «La droga viene percepita dai giovani come un qualcosa di socialmente accettabile e di non pericoloso per la propria salute e per il proprio sviluppo psicofisico. Rilancio pertanto la mia proposta di sottoporre a test tutti gli studenti: uno strumento di prevenzione e di sensibilizzazione attuabile con costi limitati per sferrare un duro colpo a chi vende morte ai nostri giovani».

Che cosa ha detto Salvini sul grembiule

A scuola «per me metti lo stesso grembiule a tutti, così non ci sono belli e ricchi, ma sono tutti uguali». Lo ha detto Matteo Salvini, parlando a Lauria, in Basilicata, rilanciando la proposta della Lega di introdurre l’educazione civica tra le materie da insegnare. «Dalla scuola – ha detto – bisogna ripartire, mettendo al centro la maestra» e  «io – ha aggiunto – quando leggo dei genitori che aggrediscono gli insegnanti per i brutti voti penso che bisognerebbe dare due schiaffoni ai genitori, non ai bambini».

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