«Il Ppe non farà mai alleanze con Salvini e Marine Le Pen»: Weber preferisce la sinistra

23 Mar 2019 10:29 - di Giorgio Sigona

Orban l’aveva detto, aveva timore che il Ppe scegliesse una strada “sinistra”. E ora c’è la conferma. «Escludo qualsiasi alleanza con Salvini e Marine Le Pen o Kaczynski», ha affermato in un’intervista a Repubblica Manfred Weber, il candidato del Partito popolare europeo alla guida della prossima Commissione Ue, che si insedierà dopo il voto continentale del 23-26 maggio. «L’Unione è profondamente divisa -dice Weber – da una parte ci sono le destre nazionaliste che vogliono riprendersi sovranità, dall’altra i fautori di un’Europa unita che vogliono continuare il cammino insieme. Io sono del partito di De Gasperi, Schuman e Adenauer: questo è il patrimonio ideale che voglio rappresentare. Dopo le elezioni voglio sedermi al tavolo con i partiti europeisti ovvero socialisti, liberali e verdi per discutere e cercare un compromesso. Essere per l’Europa significa cercare compromessi per risolvere i problemi».

“I sovranisti Salvini e Marine Le Pen sono nemici”

Esclusa, quindi, qualsiasi alleanza con il fronte sovranista di Matteo Salvini e Marine Le Pen. «Assolutamente sì. Così come escludo qualsiasi accordo o collaborazione con la sua alleata Le Pen e gli altri partiti del loro gruppo che contano esponenti neonazisti. Ed escludo anche di lavorare con Kaczynsky o con Alternative fuer Deutschland. Garantisco che questi partiti non avranno incarichi di peso all’Europarlamento, come le vicepresidenze», ha aggiunto Weber. «Tutti gli estremisti e nazionalisti sono miei nemici. Tra l’altro se guardiamo i programmi di Salvini e Kaczynski non vedo un impegno a un’Europa più forte. Penso che un’Europa più ambiziosa non sia compatibile con la destra estrema, così come non lo è con la sinistra estrema. Per questo guardo a socialisti, liberali e verdi». Per Weber si tratta di un netto cambiamento di linea, poiché fino ad oggi non aveva escluso una collaborazione col leader della Lega e il fronte di destra. Questa svolta è conseguenza della sospensione di Orban dal Ppe? «Fino allo scorso settembre Orban era sopra le righe, ma poi era sempre pronto a un compromesso. Da quando in aula a Strasburgo abbiamo votato l’apertura della procedura per la salvaguardia dello stato di diritto in Ungheria prevista dall’articolo 7 del Trattato è cambiato tutto. Da allora Orban ha rifiutato ogni compromesso e di conseguenza oggi quello che fa non è più parte del Ppe. Da presidente della Commissione, tra l’altro, proporrò un nuovo strumento per la tutela dello stato di diritto più forte. Ci sarà un gruppo di advisor composto da ex giudici che verificherà la lotta alla corruzione, l’indipendenza della giustizia e dei media nei vari Paesi e ogni anno ci consegnerà un report in base al quale agiremo».

Commenti

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  • 24 Marzo 2019

    Come volevasi dimostrare:i tedeschi non hanno nessuna volontà di cambiare l’UE.
    Vogliono continuare ad affamare gli altri stati per il loro tornaconto.
    Viva i populisti e i nazionalisti;fate un gruppo unico e vedrete che i popoli vi seguiranno.