Francia, attacco terroristico in carcere: detenuto islamico accoltella due agenti

5 Mar 2019 15:55 - di Redazione

Paura nel carcere di Condé-sur-Sarthe, nella regione dell’Orne in Francia, dove un detenuto ha aggredito questa mattina due guardie con un coltello in ceramica. L’uomo, 27 anni, condannato per reati di sangue a 30 anni di reclusione, e a un anno per apologia pubblica di atto terroristico, è barricato con la sua compagna all’interno dell’Unità “Vita familiare” della struttura, dove i detenuti possono trascorrere del tempo con i coniugi. Avrebbe dichiarato di avere una cintura esplosiva, ha appreso France Info. I due secondini feriti non sono in pericolo di vita: uno è stato colpito al torace, l’altro al viso. Per il ministro della Giustizia francese, Nicole Belloubet, «non ci sono dubbi sul carattere terroristico di questo attacco».

L’attacco scagliato con la complicità della moglie

«Nessun contatto è stato stabilito dalle forze di sicurezza», ha precisato la ministra della Giustizia, precisando che all’interno dell’unità “Vita familiare” si trova al momento un altro detenuto che le forze dell’ordine vogliono fare uscire. L’aggressione è avvenuta intorno alle 9.45. Il detenuto era con la moglie nell’unità dove è possibile per i carcerati trascorrere tra le 48 ore e diversi giorni con i coniugi. Una delle guardie ferite ha raccontato che la donna ha finto di sentirsi male provocando così l’ingresso dei due secondini, che poi ha aggredito aiutando il marito nel suo piano.

In carcere per reati di sangue e apologia di terrorismo

Sul posto sono stati chiamati il Raid ed altre squadre di pronto intervento. È stata istituita una cellula di crisi locale e nazionale. Intanto si è appreso di più sul responsabile dell’aggressione, un uomo di 27 anni già condannato in Francia a 30 per rapimento, sequestro e torture seguiti da morte dalla corte di assise di Moselle. La vittima era un 80enne ex partigiano sopravvissuto ai campi nazisti. Il detenuto è stato individuato come radicalizzato nel 2010. Nel novembre 2015 è stato condannato a un anno di reclusione per apologia del terrorismo, dopo aver riprodotto nella corte del carcere di Mulhouse dove era rinchiuso gli attacchi di Parigi e Saint-Denis, che hanno fatto 130 morti.

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