Denuncia di Guzzanti in lacrime, truffato per anni dal manager: «Mi svuotava i conti»

13 Mar 2019 11:13 - di Stefania Campitelli

Truffato per dieci annu da quello che, oltre a essere suo socio emanager, riteneva un suo amico. La vittima del raggiro è Corrado Guzzanti, per una cifra che supera i 400mila euro e che potrebbe essere molto più alta. La truffa sarebbe andata avanti per 10 anni, secondo quanto si legge sulla stampa: il debito che il popolare comico si ritrova sulle spalle a un certo punto con l’erario è di 900mila euro e l’unica casa di proprietà pignorata dalla banca.

Il comico e attore si è presentato presso il Tribunale di Roma per testimoniare contro l’ex manager  Valerio Terenzio Trigona, che lo avrebbe truffato creandogli un danno economico pari a 900mila euro circa. «Ero in difficoltà anche a fare la spesa, questa cosa mi imbarazza ma per fortuna, grazie alla mia compagna che mi è rimasta sempre vicina a farmi coraggio, con molta lentezza ho ripreso a vivere, ha detto detto Guzzanti, come si legge sul Corriere della Sera, raccontando il terribile periodo vissuto tra  incubi e lacrime nel sonno.Ogni volta che viene pronunciato il suo nome è una pugnalata al cuore. «Il trauma emotivo, posso dire ora a cinque o sei anni di distanza, è stato più forte di quello economico e finanziario», ha detto ancora il comico che solo grazie a qualche “lavoretto” arrivato nel 2014 è riuscito e pagare le tasse e la casa per ripartire nel 2015 con un nuovo progetto

Il truffatore, Valerio Terenzio Trigona, avrebbe agito assieme al suo dipendente e presunto complice, Cesare Vecchio, il primo nella qualità di produttore degli spettacoli di Guzzanti, il secondo come amministratore unico della Ambra srl. La truffa sarebbe andata avanti dal 2004 fino al 2013. Conosciuto nel 1994 ai tempi di Tunnel, condotto su Rai Tre da Serena Dandini, Trigona, già impresario di big della canzone come Dalla, Morandi, Ron, Vanoni, aveva convinto Guzzanti ad affidargli la gestione di una parte cospicua dei suoi guadagni per investirli in titoli tedeschi dai rendimenti elevati e certi. Il manager riceve così una delega a operare sui conti dell’attore, al quale garantisce di occuparsi anche del pagamento delle relative imposte. In pratica, godendo della fiducia dell’attore che gli lasciava gestire le sue finanze, Trigona se ne sarebbe sistematicamente approfittato. Con l’ex manager era nato un rapporto professionale trasformatosi ben presto in amicizia: «E invece hanno svuotato sistematicamente i miei conti bancari con la incredibile accondiscendenza degli operatori di sportello».

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