Confindustria avverte il governo: «O politiche per la crescita o meglio il voto»
Non si può andare avanti così, meglio il voto anticipato che l’immobilismo nella politica economica . Non usa tante perifrasi, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, per far sapere al governo che gli industriali sono preoccupati pewr come stanno an dando ultimamente le cose.governo. “Nel caso questa paralisi continuasse, di fronte a un Paese che ha davanti a sé, nella prossima manovra economica, 23 miliardi di clausole di salvaguardia da onorare o affronti la situazione con responsabilità o, evidentemente, c’è qualcosa che non va, di cui bisognerebbe prendere atto. Dipende dai risultati ma il voto non andrebbe escluso”. Boccia lancia questo avvertimento al governo nel corso di In mezz’ora in più su Raitre. L’eventualità di un ricorso al voto anticipato, ha continuato il presidente di Confindustria, “dipende dai risultati certo, ma non possiamo escludere nulla. Dipende dalla dimensione economica e dalla capacità del governo. O il governo riesce ad essere parte integrante di questi due aspetti, o se non abbiamo soluzioni, perché le divergenze sono tali, i conti li devono fare i due partiti di governo. Non noi”, ha continuato Boccia. “Se le divergenze sono strutturali – ha insistito Boccia – non resta che prenderne atto e inutile andare avanti e galleggiare, perché ci troveremmo una manovra economica che non è affatto marginale”. “Con il governo ora si è aperto un dialogo forte. Ci hanno convocato, abbiamo fatto le nostre proposte sulla crescita con un obiettivo chiaro: definire gli impatti sull’economia reale”. “La questione sarà dirimente: nelle prossime settimane se dal dl crescita e da quello sblocca canteri arriveranno interventi massivi la crescita si potrà recuperare, se invece saranno interventi marginali, anche per conflitti interni al governo, la crescita non ci sarà”.
Boccia e la Confindustria hanno perfettamente ragione.