Comunisti contro la libreria Cultora a Roma: “Siete servi e idioti”. Giubilei: fatto grave, non siamo una sede di partito
Sulla serranda della libreria Cultora, al quartiere Tuscolano di Roma, qualche trinariciuto ha lasciato in bella vista una scritta: “Servi di una cultura idiota e borghese” con vicino una falce e martello e la sigla “partito comunista italiano”. I direttori della libreria, il giornalista e scrittore Daniele dell’Orco e Francesco Giubilei, editore, presidente della Fondazione Tatarella e autore di un corposo volume sulla storia del pensiero conservatore in Italia, hanno condiviso su Fb l’episodio e si sono lamentati di quella che ai loro occhi è apparsa come un’intimidazione. Un modo per colpire un luogo di libera circolazione delle idee, senza sottomissioni al “pensiero unico”. Un episodio sicuramente sgradevole, un modo per imprimere un marchio negativo a una libreria che, aperta nel 2015, non ha mai creato problemi e ha ospitato autori di tutti gli orientamenti culturali e politici. Un luogo che ha anzi animato la zona mettendo a disposizione dei residenti una libreria con una caratteristica particolare: quella di far conoscere e divulgare i titoli di piccole case editrici altrimenti ignorati dalla grande distribuzione.
Tra i numerosi commenti di solidarietà sulla pagina Fb di Francesco Giubilei spiccava quello, di segno opposto, di Christian Raimo, il quale ha minimizzato l’episodio sostenendo che non di intimidazione si è trattato, semmai di critica. A parte la comprensione che Raimo ha mostrato di avere rispetto a chi imbratta le proprietà altrui, altri utenti Fb hanno fatto notare, parlando da uomini di sinistra quale è anche Raimo, che le librerie sono luoghi da rispettare, e che quella scritta equivale ad altre tristi segnalazioni che la storia ci racconta, come i cartelli “questo negozio è ariano”. Al di là di ciò, la puntualizzazione di Raimo risulta anche fuori luogo per un altro motivo. Lo scrittore aveva settimane fa pubblicato sul suo profilo Fb un post che diceva: “Mentre a sinistra nasce pochissimo, la rete degli editori fascisti, neofascisti, di destra, sovranisti, nazionalisti, anarchici di destra, tradizionalisti, conservatori, si sta ampliando. Altaforte, Eclettica, Il Primato Nazionale, AGA, Ferrogallico, Bietti, Idrovolante, Passaggio al bosco, Giubilei… I fascisti, i neofascisti tradizionalisti, i destrorsi, non sono ignoranti, leggono, studiano, scrivono, formano una classe intellettuale. Sta a chi li contrasta leggere, studiare, scrivere di più, avere più idee e più intelligenza”. Insomma è stato lui a fare l’elenco degli editori “fascisti” inserendoci Francesco Giubilei, alla cui casa editrice fa capo anche Idrovolante. E si sa che, se indichi il nemico, qualcuno poi si attiva, anche chi non agisce in modo granché intelligente. Sia chiaro, secondo Giubilei le due cose non stanno necessariamente in relazione anche se etichettare un editore come “fascista” non è certo un buon viatico. “È comunque un fatto grave – commenta – noi non siamo una sede di partito e le librerie non si toccano”.