Brexit, terzo schiaffo dei parlamentari britannici all’accordo imposto dai burocrati della Ue

30 Mar 2019 18:31 - di Antonio Pannullo

Per ben tre volte il parlamento inglese ha respinto l’accordo raggiunto faticosamente dal premier britannico Theresa May con l’Unione europea sull’uscita del Regno Unito dalla Ue. Nel resto d’Europa però questa situazione non è ben raccontata: Westminster ha respinto l’accordo con la Ue, non la Brexit, che non è messa in dubbio. I parlamentari di Sua Maestà infatti ritengono che le condizioni imposte da Bruxelles per l’uscita siano troppo onerose e non siano nell’interesse dei britannici. Questo è il punto: è l’accordo che i parlamentari continuano a bocciare, e non l’uscita dall’Europa, che tutti desiderano, tranne la sinistra antinazionale tra cui lo stesso sindaco di Londra Kahn. La May ha accettato l’accordo imposto da Bruxelles soltanto per consentire un’uscita più ordinata e senza traumi, ma evidentemente la Ue punta alla confusione e al caos per colpevolizzare chi mette in dubbio i vantaggi dell’Europa unita. Nonostante ciò, Theresa May starebbe valutando la possibilità di un quarto voto sul suo accordo di divorzio dalla Ue, dopo che ieri il Parlamento lo ha bocciato, nonostante la sua promessa di dimettersi se fosse stato approvato. Fonti di governo sostengono che, dopo i voti indicativi previsti per lunedì alla Camera dei Comuni su una serie di opzioni alternative, May potrebbe proporre una sorta di ballottaggio tra il suo piano e l’ipotesi più votata lunedì prossimo. La prova che la Ue voglia esasperare la situazione – e che nello stesso tempo non sia un’istituzione efficente né efficace – è nel fattoche dopo la bocciatura dell’accordo, il Consiglio europeo ha deciso di riunirsi d’urgenza… il 10 aprile.

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