Basilicata, il Pd dà i numeri: si attacca al crollo M5S e riesce ad esultare per una sconfitta
La sinistra si attacca al dimezzamento dei Cinque Stelle, ma il Pd ha poco di cui esultare nel post elezioni in Basilicata vinte dal centrodestra e dal suo candidato, Vito Bardi. Spulciando ed esaminando il voto ai singoli partiti, infatti, il testa a testa è stato ancora una volta quello tra M5S e Lega che, secondo quanto riportato da vari siti in queste ore, vedrebbe i grillini attestarsi intorno al 19% e il Carroccio al 18, un grande balzo in avanti di Fratelli d’Italia arrivato quasi al 6% e le comunità democratiche, ovvero il Pd, bocciati dagli elettori e arrivati appena sotto il 10%, superati da Avanti Basilicata al 9,5%.
Voto in Basilicata, il Pd dà i numeri e si attacca al crollo del M5S
Eppure, in pieno delirio matematico, da fonti del Pd si apprende proprio in queste ore che «le quattro liste civiche di ispirazione democratica a sostegno di Carlo Trerotola, all’interno delle quali si sono candidati esponenti del Pd e civici, ottengono complessivamente oltre 63.000 voti validi per una percentuale complessiva del 23,1% per un totale di 650 sezioni scrutinate su 681, battendo in maniera inequivocabile il M5S fermo al 20,40% e la Lega al 19,19%». Non solo: «Complessivamente il centrosinistra – sottolineano le stesse fonti – relativamente alle politiche del 2018, fa un balzo in avanti di 7 punti percentuali». Ma la matematica non è un’opinione e meno che mai può essere politicamente interpretata e riscritta in termini di propaganda elettorale. Tanto è vero che, in seno allo stesso partito democratico, non sono poche le voci di malcontento e delusione intonate fin qui nei commenti del post-elezioni in Basilicata. Così, al deputato del Pd Luciano Nobili affida l’amarezza del suo sfogo a Twitter, definendo i compagni di partito «felici e perdenti» e, in nome di un incomprensibile rimpianto per Matteo Renzi, ribadisce nostalgicamente che «da quando @matteorenzi si è dimesso abbiamo perso Friuli, Molise, Abruzzo, Sardegna, Basilicata, Trento e Bolzano», replica dallo stesso social anche la vice presidente dell’Assemblea del Pd, Anna Ascani, che in un deluso tweet ironizza: «Friuli, Trento, Molise, Abruzzo, Sardegna e #Basilicata. Alla sesta volta credo che persino il grande Toto Cutugno abbia smesso di esultare per il 2º posto. Noi abbiamo intenzione di andare avanti parecchio?»…
Il post di De Magistris: «I pentastellati al tracollo». Ma se i grillini piangono, nel Pd c’è poco da ridere…
Sembrerebbe di sì, almeno a giudicare da quanto dichiarato su facebook in queste ore da un altro illustre esponente dem come il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris che, invece di sottolineare come l’effetto Zingaretti in questo caso non ci sia stato; piuttosto che analizzare lucidamente i numeri della sconfitta, si attacca al «naufragio del M5S senza il salvataggio della foglia di fico». Di più: «È passato un anno dal bellissimo successo elettorale dei pentastellati alle elezioni politiche che il partito fondato da Beppe Grillo è ormai al tracollo», posta il primo cittadino dem, che abituato a guardare la pagliuzza nell’occhio dell’altro piuttosto che vedere la trave che offusca la sua vita, aggiunge pure: «Il loro punto di non ritorno – si legge nel post– è la questione morale dove hanno perso ogni credibilità: o perché hanno tradito rispetto a ciò che sostenevano, oppure perché gli è caduta la maschera». Ma, come recita il celebre motto, “chi s’accontenta gode”: e oggi il Pd, con De Magistris in testa a tutti, riesce ad esultare persino per una sconfitta. Come dimostrato anche dalle dichiarazioni di Marco Miccoli, coordinatore della Comunicazione del Pd, che a proposito del voto in Basilicata, poco fa ha parlato di «segnali di ripresa incontrovertibili», anche se, gli tocca poi aggiungere mestamente, «per il centrosinistra e il Pd sappiamo che abbiamo un lungo lavoro da fare per riconquistare la vittoria». Un rilancio, quello intrapreso a detta di Miccoli dal Pd, intravisto anche da Marina Sereni, coordinatrice enti locali del Partito democratico, che in una nota scrive di «un centrosinistra che conferma la sua netta ripresa rispetto alle elezioni politiche dello scorso anno» e che, sì, «la strada è ancora lunga, ma è quella giusta». Contenti loro…
Che vi dicevo, esultano perché altri sono arrivati dopo di loro e non vedono la loro stessa sconfitta, che buffoni, per carità!
PD: parecchi rappresentanti del “partito” (participio passato del verbo “partire”) assolutamente bocciati in matematica.