Banche, Tria nicchia sul decreto che rimborsa i truffati. Bufera nel governo

25 Mar 2019 17:18 - di Valerio Falerni

Il governo chiede al governo di firmare subito il decreto per rimborsare i risparmiatori truffati dalle banche. Ma non è uno scioglilingua e neppure una barzelletta della premiata serie “la sai l’ultima?”: è la realtà. Da un lato i due vicepremier Salvini e Di Maio, dall’altro Giovanni Tria, il ministro dell’Economia, che il decreto “salvatruffati” se lo passa da una mano all’altra senza mai però farsi scappare la firma necessaria a sbloccarlo. E c’è anche chi comincia a malignare che sia tutta una manfrina orchestrata ad arte. «Basta con il gioco delle parti sulla pelle dei risparmiatori traditi dalle banche. Tria non vanifichi gli sforzi di tutti», intima il Codacons dopo aver ricordato «che solo il ministro potrà legittimare la legge sui rimborsi».

Salvini a Tria: «Se non firmi tu, lo faccio io»

In effetti, la sensazione che Salvini e Di Maio recitino la parte dei poliziotti buoni e Tria di quello cattivo si fa sempre più diffusa. Non stupisce, perciò, che i primi due abbiano dismesso ogni cautela per partire decisamente all’attacco del collega. «Con tutto il garbo e l’educazione possibile, mi aspetto entro questa settimana i decreti del Mef o altrimenti li andiamo a scrivere noi», avverte il leader leghista che pure definisce «eccezionali» i suoi rapporti con il titolare dell’Economia. Il problema è che il tempo è scaduto: «Ieri ero a Treviso e c’è tanta gente che si arrabbia e che ha fame e ha fretta. Quindi non credo si possa aspettare mezz’ora di più». Le parole del leader leghista vengono sottoscritte una ad una da Luca Zaia, il governatore del Veneto, una delle regioni più colpite dalle truffe bancarie.

Di Maio: «Far partire la Commissione d’inchiesta»

L’eco che a Salvini fa Di Maio aggiunge un elemento ulteriore: «Il rimborso deve arrivare subito, questo non va messo nemmeno in discussione, ma bisogna lavorare anche ad altro». Vale a dire il «via libera alla Commissione di inchiesta sui truffati dalle banche e pene severe per chi manipola i mercati, per chi compie truffe bancarie». Le pressioni dei due vicepremier arrivano a distanza di pochi giorni della sentenza dei giudici europei sul caso Tercas, per salvare la quale si sarebbe potuto utilizzare il Fondo interbancario. Una sentenza che fa tornare d’attualità il crac di Banca Etruria e di altri tre istituti commissariati, dal momento che, in base a quanto statuito sulla Tercas, avrebbero potuto essere ricapitalizzati dallo stesso Fondo. Ma a quanto ammonta il plafond che Tria dovrebbe appostare per rimborsare i truffati dalle banche? In base ai calcoli del Codacons, solo per la Popolare di Vicenza e Veneto banca e per i quattro istituti sottoposti a risoluzione (Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti) il danno complessivo subito dai risparmiatori supera quota 15,6 miliardi di euro e investe quasi 220mila piccoli azionisti e obbligazionisti, con una perdita media pari a 71.604 euro a risparmiatore.

 

 

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