Anche Toti diserta l’assemblea degli azzurri. Berlusconi: «La pazienza è finita»
Non è tutto oro quello che luccica. Anche Giovanni Toti, non da oggi critico con l’establishement azzurro, un tempo consigliere politico di Berlusconi, diserta l’assemblea degli eletti di Forza Italia. Come Elisabetta Gardini (che ha preferito parlare a Verona) il governatore della Liguria non ci sta a fare da soprammobile e preferisce la sua Liguria agli stanchi riti di un partito vecchio. «Non sono stato coinvolto in nessun modo, allora piuttosto che scaldare la sedia, preferisco stare nel mio territorio». Anche perché, prosegue l’affondo, «si dimostra nuovamente che il dibattito interno al partito è totalmente inesistente». L’ultima bordata è diretta alla strategia per la campagna elettorale, con Berlusconi di nuovo in corsa solitaria: «Un’altra occasione perduta di affrontare i temi veri».
È un boccone amaro per il Cavaliere, sotto pressione per l’emorragia di voti e l’esodo degli azzurri verso i lidi del Carroccio, che replica stizzito: «La pazienza è finita». «Siamo un partito che s’è sempre rinnovato – risponde Berlusconi rivolgendosi al governatore ligure senza citarlo – ma continuano a darci del vecchio. Storie tutti infondate, anche se qualcuno che s’è assunto la responsabilità del governo regionale continua a insistere in questa direzione. Abbiamo avuto pazienza sino adesso. Credo che sia il momento di far finire questa pazienza».
Toti non si fa trovare spiazzato e ironizza sullo stato di salute di Forza Italia. «Continuiamo a dire che va bene tutto così», puntualizza in una diretta Facebook, «che chi dice qualcosa di diverso semplicemente vuole contestare». E giù con l’affodo: «Non si parla del perché abbiamo perso tanti voti, i 5 stelle sono al governo, o perché la Lega prende 4 volte i nostri voti, come se chi sale su un palco e parla non avesse una responsabilità, qualcosa da farsi giustificare o se ci riesce da proporre per cambiare». All’inutile assemblea degli eletti il presidente della Regione Liguria preferisce trascorrere lo «splendido sabato di primavera» a Sestri Levante dove ha inaugurato la nuova cantina di «una eccellenza dell’enologia ligure, finanziata con fondi del Piano di Sviluppo Rurale».
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Per vent’anni non ha fatto NIENTE ed ora non conta più niente, ma l’Italia ha perso 20 anni