Anarchici contro la Appendino: portano un manichino decapitato davanti al negozio del marito
Non una manifestazione politica, ma una forma di intimidazione bella e buona. È stato questo il corteo inscenato dagli anarchici di Torino contro il sindaco Chiara Appendino, identificata insieme a Salvini come colpevole dello sgombero del centro sociale occupato “Asilo”: gli antagonisti, che da settimane pretendono di tenere in scacco la città, stavolta hanno deciso di scendere sul personale, facendo rotta contro il negozio di abbigliamento per bambini gestito dal marito del sindaco e portandosi dietro la testa mozzata di manichino donna, appesa all’ingiù.
La paura dei negozianti della zona
«Appendino pagliaccia», si leggeva sullo striscione che apriva il corteo, composto da poche decine di persone. Abbastanza, però, da spingere i negozianti della zona ad abbassare le serrande per paura. Nell’ultimo mese, del resto, gli anarchici hanno dato ripetuta prova di sé, manifestando anche in maniera violenta per lo sgombero dell’Asilo, avvenuto al termine di un’inchiesta da cui è emerso come lo stabile fosse la base logistica di una associazione sovversiva volta a condizionare le politiche nazionali in fatto di immigrazione. Tra le accuse, anche quella di aver organizzato attentati contro le strutture di accoglienza. «Glielo abbiamo promesso e noi manteniamo le promesse, lo sgombero dell’Asilo non passa», hanno gridato i manifestanti, molti dei quali con il volto nascosto da maschere, mentre stazionavano davanti al negozio presidiato dalle forze dell’ordine.
La solidarietà a Chiara Appendino
Al sindaco è arrivata la solidarietà del suo partito, ma anche delle altre forze politiche, dal Pd alla Lega, passando per Forza Italia. «Un corteo diretto davanti al negozio della famiglia Appendino non è un gesto di protesta, ma un vile atto intimidatorio. Per questo non possiamo che esprimere la nostra solidarietà alla sindaca Chiara Appendino, diventata bersaglio da parte di una manifestazione indetta dagli anarchici con il chiaro scopo di spaventarla dopo lo sgombero dell’Asilo», ha detto il capogruppo della Lega a Palazzo Civico, Fabrizio Ricca, esprimendo l’auspicio che «le forze dell’ordine identifichino i responsabili dell’organizzazione di questa parata intimidatoria». La stessa Lega in giornata è stata oggetto di un nuovo atto intimidatorio, sempre in relazione allo sgombero dell’Asilo: «Lega terrorista, liberi tutti, Asti antifà», si leggeva sullo striscione affisso sulla sede astigiana del partito.