Venezuela, domani è il momento della verità per il governo italiano. E Salvini telefona a Guaidò

11 Feb 2019 17:52 - di Giovanni Trotta

Telefonata Salvini-Guaidò durante l’incontro al Viminale tra il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini e la delegazione venezuelana dopo la lettera inviata da Guaidò al governo italiano pochi giorni fa. Lo rende noto il ministero dell’Interno. Presenti, tra gli altri, Francisco Jose Sucre Giffuni, Presidente della commissione affari esteri dell’Assemblea nazionale, Antonio Ledezma, Sindaco Metropolitano di Caracas e Rodrigo Diamanti, Rappresentante europeo del Venezuela per gli Aiuti Umanitari. Durante il faccia a faccia, il cordiale colloquio telefonico tra Salvini e il presidente dell’Assemblea nazionale Guaidò con Salvini che “ha confermato la dura presa di posizione nei confronti di Maduro e il pieno sostegno al percorso costituzionale per arrivare al più presto ad elezioni libere”. Il vicepremier e ministro dell’Interno ha anche assicurato la massima attenzione affinché venga salvaguardata l’incolumità di Guaidò e della sua famiglia in questa fase di delicata transizione per il paese sudamericano. I venezuelani hanno espresso riconoscenza a Salvini per la vicinanza e solidarietà dimostrate e l’attenzione per risolvere l’attuale crisi umanitaria che sta colpendo tutti i venezuelani e più di 100 mila italiani che vivono in Venezuela. “Abbiamo spiegato in maniera dettagliata la crisi umanitaria che colpisce le famiglie di origine italiana: carenza di cibo e medicine, boom della criminalità”. Antonio Ledezma, su Twitter, si esprime così dopo l’incontro. Inoltre la delegazione venezuelana è stata ricevuta oggi dalla Segreteria di Stato del Vaticano. Lo ha reso noto il direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti. Nell’incontro “è stata ribadita la vicinanza del Santo Padre e della Santa Sede al popolo venezuelano principalmente a quelli che soffrono”. Inoltre, ha riferito Gisotti, “è stata sottolineata la profonda preoccupazione perché si trovi con urgenza una soluzione giusta e pacifica per poter superare la crisi, nel rispetto dei diritti umani e cercando il bene di tutti gli abitanti del Paese, evitando uno spargimento di sangue”. Intanto per governo e maggioranza scocca il momento della verità sulla crisi in Venezuela. Domani infatti, alle 12 alla Camera e alle 15.30 al Senato, riferirà il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, e dopo le sue comunicazioni è atteso il voto sulle risoluzioni che verranno presentate dalle varie forze politiche. Finora a mettere nero su bianco la loro posizione in Parlamento sono stati soltanto i partiti di opposizione, che hanno presentato una serie di mozioni, sulle quali però la discussione non avverrà domani, mentre da parte di Movimento 5 stelle e Lega si sono registrate soltanto dichiarazioni pubbliche, che evidenziano posizioni distinte e distanti, espresse dai rispettivi leader, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, rispondendo alle lettere ricevute dal presidente dell’Assemblea nazionale venezuelana, Juan Guaidò. “Siano i venezuelani – ha affermato il primo – a decidere del loro futuro, in modo pacifico e democratico e soprattutto alle urne. Ritengo necessario che il governo italiano mantenga una linea di neutralità e di non ingerenza sul processo che condurrà a tali elezioni”. Il secondo invece, ricevendo al Viminale una delegazione venezuelana, ha telefonato a Guaidò, confermando “la dura presa di posizione nei confronti di Maduro ed il pieno sostegno al percorso costituzionale per arrivare al più presto ad elezioni libere”, assicurando inoltre la massima attenzione affinché venga salvaguardata l’incolumità di Guaidò e della sua famiglia.

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