Travaso di bile del Pd per il monumento al fascista massese Bellugi: ma era un grande poeta

5 Feb 2019 19:27 - di Antonio Pannullo

Ennesima pretestuosa “catilinaria” del Pd contro l’intenzione di dedicare a un eminente cittadino massese un monumento: “Ricordi il sindaco di Massa che ha giurato sulla Costituzione della Repubblica nata dalla Resistenza e dalla lotta contro il nazifascismo. Consentire che sia eretto un monumento a chi fino all’ultimo ha sostenuto un regime liberticida e razzista è un oltraggio alla nostra Carta fondamentale e non bastano certo meriti artistici a far tornare i conti con la storia”. La vicepresidente della Regione Toscana e assessore alla cultura, Monica Barni, interviene sulla decisione della giunta comunale guidata dal sindaco Francesco Persiani di permettere a un privato l’installazione di un monumento in memoria di Ubaldo Bellugi, fascista della prima ora e podestà di Massa. Il Pd tira fuori per l’occasione tutti l’armamentario trito e ritrito della retorica antifascista, addossando a Ubaldo Bellugi tutti i mali del XX secolo: “E’ una decisione – prosegue Barni – che rappresenta una ferita per una città medaglia d’oro al valor civile e per una Provincia medaglia d’oro al valor militare per il suo impegno nella lotta di Liberazione. Farà dono al sindaco Persiani di una pubblicazione curata dalla Regione che raccoglie il lungo tragico, elenco delle stragi e delle violenze nazifasciste in Toscana, molte delle quali nel territorio apuano” e via di questo passo. E continua: “Leggo che il sindaco di Massa ha detto che nel ventennio tutti erano fascisti. Sa bene che non è così: il fascismo ha colpito, anche uccidendo, i suoi avversari, e le carceri accoglievano gli antifascisti. Invito l’amministrazione massese – conclude Barni – a ripensare la sua decisione: in Italia, la pacificazione di cui parla il sindaco l’ha garantita la Costituzione”. E il sindaco Francesco Persiani utilizza l’arma dell’ironia per replicare alla Nardi: «Consiglio all’onorevole Nardi per riconciliare il Pd di Massa, contro rancori e gelosie, di leggere loro le poesie di Ubaldo Bellugi. Magari funziona!» ha scritto sul suo profilo Fb il primo cittadino. Ma  a parte questo, in realtà Ubaldo Bellugi, oltre a essere un fascista della prima ora e podestà di Massa, era soprattutto un uomo di cultura, un poeta, proprio come quelli che i padri politici della Barni rinchiudevano nei gulag e oggi rinchiudono nei laogai. Un letterato, di certo non razzista, un uomo che ha lasciato nei massesi un bellissimo ricordo: non si ricordano di lui violenze, persecuzioni, sevizie, fucilazioni, e altre atrocità di cui il Pd straparla. Queste cose non riguardavano Bellugi: come podestà ha modernizzato Massa, e si è comportato sempre con grande trasparenza e onestà. Tra l’altro, se oggi la via Aurelia non passa per il centro di Massa, lo si deve a lui. Ma la sua grande passione fu sempre l’arte: ha scritto commedie, poesie e opere teatrali anche in vernacolo massese, contribuendo all’identità di una popolazione, drammi teatrali e, non ultimo, fiabe per bambini. Che ritratto di fascista spietato e che meschina figura per qualcun altro…

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