Renzi: «Di Maio e i suoi, majorettes e ragazze pon pon. Metterei la Fornero ai politici»

25 Feb 2019 9:33 - di Franco Bianchini

Scalpita, Renzi. S’innervosisce. Si scaglia contro chi ha creato un clima infame (Salvini) e contro chi fa gli show (il M5S). Definisce “allucinante” la vicenda dei suoi genitori. Se la prende anche con i democratici che gli sono nemici, a partire da Letta («ha un rancore…»). Si sente ai margini, ma non vuole darlo a vedere. Escluso, messo da parte. Scaglia altre frecce: «Non ho il vitalizio, mentre Di Maio ce l’ha. Hanno tagliato di quelli prima, ma quelli della legislatura passata se lo sono tenuti. Io metterei la Fornero pure ai politici», dice Matteo Renzi, ospita di Non è l’Arena su La7. «Se il mio ministro del Lavoro fosse uscito sul balcone di Palazzo Chigi come ha fatto Luigi Di Maio, io avrei chiamato l’ambulanza e il 118». Lo dice Matteo Renzi a Non è l’Arena su La7. L’ex premier ricorda che sul balcone di Palazzo Chigi «si è affacciato solo Spadolini, e questo dimostra che il balcone è resistente, perché l’Italia aveva vinto i mondiali di calcio». Renzi ricorda la scena di Di Maio e degli altri ministri M5S sul balcone, parlando di «majorettes e ragazze pon pon dei parlamentari 5 stelle».

Renzi, il clima infame ed Emma Marrone

«Si sta creando un clima infame in questo paese», che «deriva dal linguaggio». Matteo Renzi cita la vicenda di Foligno e gli insulti a Emma Marrone per denunciare una china pericolosa nel paese. «Se ci fosse un presidente del consiglio oggi licenzierebbe quel maestro», incalza l’ex premier. Su Emma Marrone che «aveva detto una frase semplice: aprite i porti”, un amministratore della Lega ha detto cose irripetibili e tutto il mondo sui social ha iniziato a insultare la cantante». Colpa del governo?, chiede Massimo Giletti. «Deriva dal linguaggio», replica Renzi che spiega: a un immigrato, magari a quel bambino con la pagella cucita addosso, «non puoi dire la pacchia è finita». Infine, un passaggio sulla vicenda dei genitori: «Le modalità degli arresti domiciliari hanno fatto pensare a un capolavoro mediatico. Non ho mai parlato di giustizia a orologeria», afferma Renzi. Nella sua veste istituzionale l’ex premier ribadisce «rispetto per la magistratura», ma «da figlio dico solo che è allucinante».

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