Reddito di cittadinanza, la carta delle beffe. «Scoraggerà il lavoro», denuncia Boeri (video)

5 Feb 2019 11:15 - di Giovanna Taormina

Si presenta come un rettangolino giallo, con un chip, 16 cifre stampate sopra e il logo del circuito Mastercard. La card numero uno del reddito di cittadinanza, “la prima di 3 milioni”, è una tessera prepagata di Poste Italiane ed è stata presentata ieri a Roma in pompa magna da Luigi Di Maio. La carta prepagata, pressoché identica alla card di PostePay, non riporta riferimenti al reddito di cittadinanza. Sulla card non sarà stampato il nome del titolare. Le prime tessere saranno disponibili da aprile e i soldi del reddito di cittadinanza verranno caricati direttamente lì. Ma al di là del solito show con cui Luigi Di Maio l’ha presentata ufficialmente, la carta che verrà utilizzata per chiedere il reddito di cittadinanza scoraggiarerà chi dovrà trovare lavoro soprattutto al Sud.

L’allarme di Tito Boeri

Ma la card servirà davvero a dare lavoro? Aiuterà l’economia? A lanciare l’allarme, dati alla mano è stato il presidente dell’Inps, Tito Boeri nel corso dell’audizione sul decreto in commissione Lavoro del Senato. «Gli effetti di scoraggiamento al lavoro sono rilevanti – ha sottolineato il presidente dell’Inps – Secondo i dati Inps, quasi il 45% dei dipendenti privati nel Mezzogiorno ha redditi da lavoro netti inferiori a quelli garantiti dal reddito di cittadinanza a un individuo che dichiari di avere un reddito pari a zero. Sempre secondo le stime Inps, circa il 30% dei percettori del reddito di cittadinanza riceverà un trasferimento uguale o superiore a 9.360 euro netti. Boeri ha ricordato che «il valore mediano della distribuzione die trasferimenti è attorno ai seimila e che è pur sempre più alto dei redditi da lavoro del 105 più basso della distribuzione dei redditi da lavoro».

Reddito di cittadinanza, quando presentare la domanda

Oltre alla card è attivo anche il sito dedicato al reddito di cittadinanza ed è raggiungibile da ieri all’indirizzo www.redditodicittadinanza.gov.it. Al momento il portale ha solo schede illustrative ed è pensato come un supporto a portata di clic per gli interessati a saperne di più: cosa è e cosa offre, quali le modalità e quali i requisiti necessari per richiederlo. Poi dal 6 marzo al 31 marzo sarà possibile iniziare a presentare la domanda, online sul sito del reddito e presso tutti gli uffici postali e presso i Caf. Il contributo sarà erogato da aprile sulle card. Dopo aver presentato la domanda, l’Inps verificherà i requisiti e in seguito al beneficiario sarà comunicato quando e in quale ufficio postale andare a ritirare la carta.

Cosa si può comprare

Oltre all’acquisto di beni e servizi di base, con la card sarà possibile prelevare contante per un massimo di 100 euro mensili per le famiglie composte da un singolo individuo (importo incrementato in base al numero di componenti del nucleo) ed effettuare un bonifico mensile per pagare l’affitto o pagare l’intermediario che ha concesso il mutuo. Non sarà possibile usare la card per giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità.

Quanto si spende

Una famiglia composta da due adulti, un figlio maggiorenne e un figlio minorenne potrà ricevere fino a 1.280 euro al mese di cui 280 euro per l’affitto (oppure 150 euro di contributo per il mutuo). Una famiglia con due adulti e due figli minorenni potranno avere fino a 1.180 euro al mese di cui 280 euro di contributo per l’affitto (oppure 150 euro di contributo per il mutuo). Un single può incassare fino a 500 euro di integrazione al reddito più 280 euro se è in affitto.

Che succede se non si spendono

L’importo non speso o non prelevato sarà sottratto nella mensilità successiva, nei limiti del 20% del beneficio erogato ad eccezione degli importi ricevuti a titolo di arretrati. Ogni sei mesi, inoltre, è prevista una decurtazione degli importi complessivamente non spesi o non prelevati nei sei mesi precedenti, ad eccezione di una mensilità.

Quanto dura

L’erogazione dura per un periodo massimo di 18 mesi continuativi. È possibile un rinnovo, previa sospensione di un mese. La sospensione non è prevista nel caso della pensione di cittadinanza.

I requisiti

Per ottenere il reddito di cittadinanza bisogna essere cittadini italiani, europei (o loro familiari titolari di diritto di soggiorno) o lungo soggiornanti e aver risieduto in Italia per almeno dieci anni, di cui gli ultimi due in via continuativa; avere un Isee inferiore a 9.360 euro; un patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30mila euro e un patrimonio finanziario non superiore a 10mila euro (ridotto a 8mila per la coppia e 6 mila per i single), incrementato di 5mila euro per ogni componente con disabilità e di mille euro per ogni figlio successivo al secondo.

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