Prince Jerry, il nigeriano suicida per colpa di Salvini? No, è una bufala della sinistra
La notizia del suicidio del giovane nigeriano Prince Jerry, il 25enne che si è lanciato sotto un treno a Tortona perché era stata respinta la sua richiesta di asilo ha avuto una circolazione quasi virale sui social. La morte del ragazzo è stata associata al decreto sicurezza fortemente voluto dal ministro degli Interni Matteo Salvini e collegata al giro di vite nelle politiche migratorie impresso dal governo giallo-verde. In particolare testate come Fanpage e Giornalettismo hanno proprio titolato sulle responsabilità del decreto sicurezza, nonostante lo stesso sacerdote don Giacomo Martino, della comunità che ospitava il ragazzo, che ha diffuso la notizia abbia invitato a non strumentalizzare la sua morte.
Ebbene le cose non stanno come è stato raccontato, suscitando le solite critiche al “disumano” Salvini. Infatti è stato lo stesso Viminale a precisare che “la richiesta di asilo era stata negata prima che il decreto Salvini diventasse legge” e cioè lo scorso 30 luglio quando il decreto Salvini non era in vigore, ricevendo la notifica il 17 dicembre 2018. Prince Jerry aveva poi “deciso di fare ricorso lo scorso 15 gennaio. Come mai il gesto estremo pochi giorni dopo? Non si è forse parlato di suicidio in modo troppo frettoloso? Il venticinquenne è inoltre rimasto in struttura di accoglienza anche dopo il diniego. “Appaiono del tutto fuori luogo alcuni commenti e titoli – sottolineano ancora al ministero – che legano il suicidio del ragazzo alle norme della legge sicurezza”.