«Non mollo di un centimetro»: Renzi furioso, incassa la solidarietà “garantista” di avversari e colleghi
»Da rappresentante delle Istituzioni difendo lo Stato di diritto e chiedo a tutti di credere nella giustizia. Da figlio sono dispiaciuto per aver costretto la mia famiglia e le persone che mi hanno messo al mondo a vivere questa umiliazione immeritata e ingiustificata». È combattuto tra dovere e sentire, Matteo Renzi, chiamato in queste ore a coniugare gli obblighi che il ruolo pubblico gli impongono e le reazioni di pancia a cui i vincoli affettivi lo richiamano. Tanto che, appresa da poco la notizia dei domiciliari comminati ai genitori, dopo aver disdetto la presentazione del suo libro prevista a Torino, si è sfogato sul suo profilo facebook, postando: «Se io non avessi fatto politica, la mia famiglia non sarebbe stata sommersa dal fango. Se io non avessi cercato di cambiare questo paese i miei oggi sarebbero tranquillamente in pensione». E dopo aver definito il “provvedimento così assurdo e sproporzionato”, ha aggiunto: «Arriveranno le sentenze e vedremo se questi due cittadini settantenni, incensurati, sono davvero i pericolosi criminali che meritano – oggi, casualmente proprio oggi – questo provvedimento. Arriveranno le sentenze e misureremo la credibilità delle accuse. Arriveranno le sentenze e vedremo chi è colpevole e chi no».
L’ira di Renzi: i commenti a caldo dopo i domiciliari ai genitori
E così mentre, come lui stesso scrive e dichiara, «voglio che sia chiaro a tutti che io non mollo di un solo centimetro», perché «la politica non è un vezzo personale ma un dovere morale»; in piena deflagrazione della bomba appena esplosa, ammonisce avversari e detrattori: «Se qualcuno pensa che si possa utilizzare la strategia giudiziaria per eliminare un avversario dalla competizione politica sappia che sta sbagliando persona. Non ho mai avuto così tanta voglia come stasera di combattere per un Paese diverso e per una giustizia giusta». Parole a cui fanno eco le dichiarazioni di solidarietà umana espresse, tra i primi a esprimersi sulla vicenda, da Silvio Berlusconi che, ospite a Omnibus su La7, parlando dei domiciliari per i genitori di Matteo Renzi ha sottolineato: «”Se fosse stata approvata la nostra riforma della giustizia non ci sarebbe stato questo arresto perché la nostra riforma prevede in questi casi la cauzione e il fatto che i magistrati potessero applicare custodia preventiva solo per un reato di sangue».
Il sostegno “garantista” di amici e avversari politici
Non solo: negli stessi istanti in cui, provando a riequilibrare emotività e ragioni di diritto, Renzi asserisce che «tutti i cittadini sono uguali davanti alla Legge. I miei genitori, come tutti, hanno diritto a un processo giusto e spero rapido. Non grido ai complotti: chiedo che i processi si facciano nelle aule dei tribunali e non sul web o nelle redazioni dei giornali», lo stesso Matteo Salvini, commentando a caldo la vicenda giudiziaria che ha coinvolto i genitori dell’ex premier, da Alghero ha affermato: «Non festeggerò mai l’arresto dei genitori di un mio avversario politico”. Lo ha detto ad Alghero Matteo Salvini, riferendosi ai domiciliari per i genitori di Matteo Renzi. «Le mie battaglie politiche le voglio vincere a testa alta, senza aiutini. Quando tirano in ballo le famiglie mi incazzo»…Un coro di garantismo attendista intonato ovviamente anche dal Pd e che, come ribadito peraltro dallo stesso Renzi, nel confermare fiducia alla magistratura, si pone su un crinale contrario alle strumentalizzazioni politiche. E allora, che il procedimento giudiziario dell’inchiesta della Procura di Firenze per reati di bancarotta faccia il suo corso, nel frattempo, via social, arriva anche l’attestazione di stima e di vicinanza al collega dem di Maria Elena Boschi che, con toni al limite del trionfalistico,sul suo profilo Facebook ha postato: «Continuo a credere nella giustizia, nonostante tutto. Ma credo ancora più di prima che questo Paese abbia« bisogno del coraggio di Matteo Renzi. Noi continueremo la nostra battaglia, sempre dalla stessa parte #siamotuttiMatteoRenzi»…
Poverino! Questo signorino non è per caso quello con il ditino sempre puntato contro gli altri, pronto a giudicare gli altri,come intento ad elevarsi al di sopra delle parti, ovverosia a giudice supremo? Ma valà! Belloccio quel ditino giralo verso l’interno delle mura di casa tua, e vedi di rimuovere i quintali di sporcizia che vi si annidano da troppo tempo. Pensi che gli italiani non lo abbiano capito già a suo tempo? Bye Bye