Marina Buontempo: «Marsilio ha riacceso l’entusiasmo. Come faceva Teodoro»
Teodoro sarebbe stato con Marco Marsilio spalla a spalla. Lei, Marina Buontempo, non lo dice ma lo pensa. «Sono molto felice», racconta la moglie di Teo, indimenticato protagonista della storia della destra italiana, abruzzese purosangue, a poche ore dal verdetto delle urne che hanno portato il candidato del centrodestra alla guida di una delle Regioni più belle e difficili d’Italia.
«Teodoro era molto legato alla sua terra, si è a lungo impegnato con iniziative anche ludiche, di incontro, di musica per non smarrire il sapore delle tradizioni. Ora gli elettori hanno consegnato a Marco la fiducia, non solo il voto, per il riscatto di una regione dallo straordinario patrimonio. Marsilio si è avvicinato con garbo, in punta di piedi, rispettando i problemi dei cittadini, non con la verve propagandistica. Perché questo dovrebbero fare i politici, al di là della retorica comiziale», dice Marina, che di questa nuova avventura sottolinea la sensibilità dei protagonisti e l’entusiasmo che si è acceso. Un entusiasmo che non deve andare deluso. «È una terra difficile, flagellata, che deve tornare a crederci perché le risorse ci sono e devono essere utilizzate con iniziative volte soprattutto a valorizzare il turismo, penso al modello degli aberghi diffusi. Il messaggio che viene da questa nuova pagina scritta dalla destra è quello di non accettare la rassegnazione. Questa vittoria può essere la benzina per un’inversione e la ripresa italiana».
Un laboratorio da esportare su scala nazionale? Perché no. Al primo posto Marina Buontempo mette la lotta allo spopolamento e il recupero delle risorse locali di una Regione abbandonata per troppo tempo. «Faccio sempre un esempio davvero significativo. A Carunchio, il paese natale di Teodoro, è negato l’utilizzo del bancomat, una situazione che grida giustizia. Non è possibile che gli anziani debbano andare nei paesi vicini a elemosinare l’accesso alle banche per riscuotere il credito». Teo avrebbe fatto da Cicerone nei “pellegrinaggi” del senatore di Fratelli d’Italia per i borghi innevati? «Sì, certo – sorride – Teodoro conosceva Marco Marsilio, lo stimava, hanno un comune una lunga storia di militanza».