Laura Boldrini cerca visibilità e bussa alla porta del Pd. Ma i renziani non la vogliono

2 Feb 2019 10:18 - di Redazione

Laura Boldrini sembra avere la capacità di attirare su di sé non solo le antipatie dell’elettorato di destra ma anche di parte di quello del Pd, che non le perdona il fuoco amico contro il governo Renzi.

Così sono stati proprio i renziani a non prendere bene la notizia secondo cui Laura Boldrini, con la sua associazione Futura, sta convogliando voti alle primarie del 3 marzo in favore di Nicola Zingaretti. “Chi è fuori dal Pd, chi ha brindato alla sconfitta del referendum, non può concorrere all’elezione del nostro segretario”, ha detto il deputato Antonello Giacomelli. E di “endorsement impropri” parla la senatrice Caterina Bini, secondo quanto riporta un servizio de Il Foglio. Ma nel frattempo la Boldrini imperterrita lascia filtrare anche la voce che potrebbe presentarsi in prima persona alle primarie, e proprio per votare Zingaretti. L’asse ideologico con chi ha fondato LeU può in prospettiva diventare un problema per lo stesso Zingaretti, accusato dai sostenitori del più moderato Maurizio Martina di voler trasformare il Pd in un collage di sigle di reduci di quella sinistra radicale che per decenni ha sempre sabotato il progetto politico dei democratici.

Zingaretti però non respingere del tutto le avances boldriniane, come dimostra il commento ecumenico alla vicenda di Massimiliano Smeriglio, coordinatore del movimento zingarettiano Piazza Grande: “Le primarie potrebbero diventare l’occasione della ricomposizione  di tutte le culture uliviste del Paese, da quelle più moderate a quelle più radicali”.

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