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Secolo d'Italia > Politica >

Giorgia Meloni sulla ribalta europea nei commenti di tutti i giornali italiani e non

23 Feb 2019 10:35 - di Gabriele Alberti

Molti titoli sui principali quotidiani e siti on line italiani e stranieri sottolineano l’ingresso di  Fratelli d’Italia nella casa dei Conservatori europei, la terza grande famiglia in ordine di grandezza. Una attenta analisi sul Messaggero riporta la cronaca della giornata di venerdì, una “giornata storica” come l’ha definita Giorgia Meloni. Oltre la cronaca, l’analisi riconosce la strategia di fondo con la quale l’ingresso di FdI nell’Alleanza dei Coservatori  e dei Riformisti in Europa (Acre) si prepara alla grande sfida delle Europee: scardinare i vecchi assetti, «Mettere fine all’asse Ppe-Pse, chiudere con l’egemonia Merkel- Macron a Bruxelles – si legge – e costruire un ponte tra il Ppe trainato da Orban, i populisti di Salvini e Le Pen e, appunto, i sovranisti che nella prossima legislatura, oltre che sul partito polacco di Kaczynski potrebbero contare anche sull’adesione di movimenti come Forum for democracy (Olanda), Vox (Spagna) e Debout (Francia)».

«Ruolo decisivo di FdI»

«I conservatori, quindi come anello di come anello di congiunzione per cambiare le istituzioni europee», con FdI che potrebbe giocare un ruolo decisivo». Vengono quindi riportate con attenzione le dichiarazioni di Meloni, Rampelli, Fitto. Sul sito in line del Corriere della Sera viene riportato il video con l’intervento integrale di Giorgia Meloni, una leader descritta come visibilmente commossa e dall’inglese impeccabile che ha tenuto la scena con autorevolezza tra i delegati. Il quotidiano di via Solferino titola: «Meloni in Europa con i Conservatori: un asse contro il Pse». Sottotitolo: «Appello per un patto dai popolari ai populisti».

«Salvini è avvisato»

«Il passo avanti di Meloni ha due obiettivi – scrive sul Corriere Giuseppe Alberto Falci – La leader di FdI non crede nell’“internazionale sovranista”, caldeggiata dal leder del Carroccio. E con l’ingresso nell’Acre Meloni si pone come ago della bilancia nel caso in cui altri partiti italiani vogliano entrare nel gruppo. E’ sufficiente infatti un voto contrario per bloccarne l’entrata. Insomma, Salvini è avvisato».

Un commento di Pier Francesco Borgia nella pagine politiche del Giornale ( Titolo: «Nel gruppo conservatore contro la Ue delle Banche») entra nel merito dell’operazione politica, sottolineando l’intento con cui Giorgia Meloni ha guidato l’ingresso nell’Acre: «Noi non siamo antieuroperisti: lo sono semmai quelli che hanno trasformato un sogno in un comitato d’affari». Dunque, il «bersaglio – leggiamo- sono i due gruppi dei Popolari e dei Socialisti», che hanno tradito gli ideali europei e ci ha consegnato un’Unione che ha calpesstato le identità  la dignità dei popoli per fare gli interessi  dei buracrati e della finanza speculativa.

Ovazione per Jan Palach

La Stampa punta a sottolineare come Giorgia Meloni abbia «bruciato Salvini sul tempo assicuradosi un ottimo posto nel prossimo emiciclo di Strasburgo». Nell’articolo di Francesca Paci sono riportati molti degli interventi dei delegati degli altri movimenti presenti: «Trenta delegati  di 18 paesi che cantano l’Inno di Mameli  per dare il benvenuto a Giorgia Meloni», leggiamo su L Stampa, dov si racconta della standing ovation ricevuta dall’eurodeputato ceco che è salito sul palo citando Jan Palach. 

The Indipendent

Il Tempo, Libero e Affari Italiani sottolineano con ampi articoli gli interventi e lo spirito con cui la terza famiglia più grande del parlamento europeo sta rinsaldando le fila per una sfida davvero esaltante. Anche i quotidiani stranieri sottolinano il passaggio politico: l’inglese The indipendent titola: «Il partito di estrema destra italiano “post-fascista” si unisce al gruppo politico di Tories in tutta l’UE creato da David Cameron”. «I Fratelli d’Italia hanno aderito all’Alleanza dei conservatori e dei riformisti in Europa, creata nel 2009 da David Cameron come fuga euroscettica. Il partito italiano è un discendente del movimento sociale italiano post-fascista. È decisamente anti-immigrazione, anti-Islam e anti-LGBT. È guidata da Giorgia Meloni, ex leader nelle ali giovanili del Movimento sociale italiano e dal suo successore, Alleanza nazionale. Oggi – leggiamo –  con il sostegno di Giorgia Meloni, il polo conservatore e sovrano si rafforza per fare un cambiamento  in Europa».

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Nel 2009 è stato uno dei quotidiani del Popolo della Libertà. Attualmente è organo della Fondazione Alleanza Nazionale.

Registrazione Tribunale di Roma n. 16225 del 23/2/1976
ISSN 2499-7919

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