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Elezioni in Sardegna: il centrodestra punta al bis dell’Abruzzo. Il M5S teme il tracollo

Elezioni in Sardegna: il centrodestra punta al bis dell’Abruzzo. Il M5S teme il tracollo

Politica - di Mariano Folgori - 23 Febbraio 2019 - AGGIORNATO 24 Febbraio 2019 alle 18:17

Domenica elettorale in Sardegna: non è solo un fatto locale, ma un test politico di valenza nazionale . Il centrodestra  punta al bis dell’Abruzzo, dove si è assistito al trionfo del candidato di Fratelli d’Italia, Marco Marsilio. Gli ultimi sondaggi disponibili, di Swg, davano il M5s al terzo posto, con il  centrodestra in vantaggio e il  centrosinistra in seconda posizione. Al di là delle rilevazioni statistiche, l’attesa di una nuova vttoria del centrodestra è confortata dall’evoluzione politica di  queste ultime settimane, con la spaccatura del M5S sul caso Diciotti e le polemiche sulla Tav, tutte cose che hanno ulteriormente danneggiato l’immagine dei grillini e che fanno pertanto prevedere un loro nuovo tracollo.

Il fattore pastori

A tutto ciò ci aggiunga la protesta dei pastori  sardi, una protesta che non ha, anch’essa , solo un rilievo regionale, ma un significato ben più vasto, perché rappresenta l’ennesimo atto d’accusa contro le politiche Ue che mortificano i produttori italiani. E si tratta di temi cari sia a FdI sia alla Lega, che non a caso sono scesi in campo a sostegno degli allevatori.

Di Maio ha già messo le mani avanti

A cofrontarsi saranno Christian Solinas, candidato governatore del  centrodestra, Francesco Desogus, per il M5S, e Massimo Zedda per il centrosinistra. In aiuto del loro candidato, sia Giorgia Meloni sia Matteo Savini sia Silvio Berlusconi hanno battuto l’isola in lungo e in largo. Giggino Di Maio, invece,  solo all’ultimo minuto ha confermato la sua presenza. Non solo, ma è parso anche mettere le mani avanti quando, nei giorni scorsi, ha affermato che il voto in Sardegna ha un significato solo “locale”. Segno evidente che i grillini temono una nuova batosta e puntano a limitare i danni politici, tanto più che  in questi giorni la legislatura appare sempre più appesa a un filo. Anche i big nazionali del centrosinisra non si sono visti in Sardegna. Pure loro, evidentemente, temono la brutta figura.

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di Mariano Folgori - 23 Febbraio 2019