Due fermati per l’agguato al nuotatore. Il padre: “Manuel sa che resterà paralizzato”
Si stringe il cerchio intorno agli aggressori di Manuel Bortuzzo, il giovane nuotatore colpito da un colpo di pistola sabato notte alla periferia di Roma. Chi ha sparato potrebbe non aver indossato dei guanti. Sulla pistola rinvenuta questa mattina vicino al pub in zona Axa, dove Manue è stato gravemente ferito, sarebbero state trovate tracce di impronte digitali. Proprio in queste ore due giovani di Acilia sono stati sottoposti a interrogatorio in questura. Il loro aspetto corrisponde a quello descritto dal testimone che ha orientato la ricerca su due giovani in motorino come autori dell’agguato.
La paura dei commercianti: “Servono più telecamere”
Il giovane nuotatore sa della paralisi e della probabilità che possa non tornare più a camminare. «Ha saputo della paralisi ma non ha pianto», le parole del papà Franco al Corriere della Sera. «Gli ho promesso che tornerà a vivere come una persona normale». Sull’emergenza criminalità a Roma e in particolare in quella zina ha parlato il locale presidente di Confcommercio. «Ostia non è il Bronx, come invece spesso si vuol far credere” e comunque il recente fatto di cronaca, ”è accaduto all’Axa, a 5-6 km da qui, la stessa distanza, che c’è tra la Magliana e Monteverde Vecchio”. Armando Vitali, presidente di Confcommercio del X Municipio, non ci sta a far etichettare il suo territorio come terra di nessuno anche se, spiega, “qui servirebbero più telecamere” perché la “videosorveglianza è l’attività preventiva per eccellenza”. “Purtroppo la percezione che giunge da fuori è che varcati i confini del X municipio si rischia la vita o il pizzo – dice all’Adnkronos – Questo non corrisponde alla realtà. Non c’è un controllo militare del territorio da parte di organizzazioni criminali e anche il pizzo non trova riscontro statistico. Nei nostri confronti c’è un accanimento mediatico ma a Ostia ci sono circa 7mila imprese, viviamo nella media statistica di ciò che accade negli altri quartieri”.