Boldrini e Saviano si indignarono, ma la strage di Douma era una fake news. Ecco le prove
Roberto Saviano e Laura Boldrini si indignarono per quel presunto attacco immondo, con gas nervino, che nell’aprile del 2018 il regime siriano di Assad aveva sferrato contro un ospedale che ospitava tanti bambini. Oggi, dopo tante indiscrezioni, arriva una prima conferma autorevole: la strage di Douma fu un gran parte, se non del tutto, frutto della propaganda dei ribelli, conniventi con l’Isis. Una fake news che faceva bene alla propaganda anti-russa e anti-Assad, tanto cara alla sinistra.
La denuncia arriva su Fb da una giornalista italiana freelance, Enrica Perucchietti, che riprende le conclusioni a cui è arrivata la Bbc: «Dopo sei mesi di indagini, posso senza dubbio confermare che il video nell’ospedale di Douma era una messa in scena. Non ci sono state vittime all’ospedale», riferisce il produttore della Bbc Riam Dalati, secondo cui l’attacco chimico nella città siriana di Douma fu un falso per far ricadere la colpa su Assad, scatenare la reazione internazionale e sperare in un intervento globale.
“A conclusioni simili – spiega la Perrichietti – era giunto il noto reporter di guerra britannico Robert Fisk, che nel suo reportage da Douma aveva smentito la narrativa maistream dei governi occidentali (https://www.independent.co.uk/…/syria-chemical-attack-gas-d…). Eppure, tutti ricorderanno le reazioni dei vari portavoce del politicamente corretto nostrani, da Saviano alla Boldrini, che si fecero fotografare con la mano davanti alla bocca, in segno di disgusto e costernazione per il fantomatico attacco chimico”.
Fake news alle quali abboccarono anche tutti i principali quotidiani europei senza alcun approfondimento. “I Caschi Bianchi avevano infatti pubblicato un video nel quale si mostrava il personale medico dell’ospedale locale intento a soccorrere diverse persone dagli effetti delle sostanze tossiche. Si mostrarono, per creare appunto empatia, immagini riguardanti i bambini. I media e gli spin doctors sanno che strumentalizzare l’infanzia serve per indignare l’opinione pubblica e creare un contatto, turbare la sensibilità e convincere lo spettatore della veridicità di ciò che si vuole mostrare (anche qualora ciò sia falso). Ciò avviene soprattutto con la propaganda tesa a legittimare un intervento bellico…”. In questo caso, invece, serviva solo a indignare il mondo contro un regime non tenero, assolutamente, ma sicuramente sgradito alla narrazione del politicamente corretto.