Unesco, Pupi Avati: Banfi al mio posto? Può venire chiunque, tanto quella commissione non fa nulla…
Tanto rumore per nulla. La notizia che agita il web da ore, cioè la nomina di Lino Banfi quale commissario del Cniu (commissione nazionale italiana per l’Unesco) è stata commentata così da Pupi Avati, che ne fa parte, e che era stato indicato erroneamente come colui che sarebbe stato sostituito da Lino Banfi: “Si sarebbero potuti affacciare dal balcone bendati e indicare il primo che passasse, perché c’è la nomina, esiste il ruolo, ma manca il compito. Almeno, è mancato finora: io sono stato insignito, ma nemmeno mi hanno interpellato a riguardo. Il lavoro da commissario non l’ho mai svolto, non so nemmeno che dovrei fare, perché la commissione non è mai stata convocata…”. Si è pensato ieri che Banfi dovesse entrare nella commissione in sostituzione del regista Pupi Avati, invece la nomina è stata decisa per sostituire Folco Quilici, scomparso un anno fa. Intervistato dal Fatto quotidiano, Pupi Avati parla anche dell’incompetenza della classe politica: gli incompetenti hanno successo, dice, “ma non è che con i governi precedenti andasse diversamente”. In pratica l’accoglienza tributata alla notizia, tutta incentrata su scandalo e indignazione, è stata fatica sprecata. Ancora una volta il web ha amplificato un elemento in modo acritico, trasformando una nomina di pura rappresentanza in un alto incarico istituzionale…
Veramente è stato Di Maio a dare la “grande notizia agli italiani” poi c’è stata la polemica anche dopo le frasi di Banfi ora non più plurilaureati ma un sorriso e due condizioni per accettare” non la laurea e no l’inglese”