Trivelle, caos tra i grillini al governo: Di Maio le autorizza, il ministro Costa s’infuria
Il caso è stato sollevato da un esponente dei Verdi, Angelo Bonelli, che ha divulgato un documento che autorizza la trivellazione del mar Ionio, firmato, a quanto pare, dal vicepremier Di Maio. In assoluta contrapposizione alla linea che da sempre sostengono i Cinquestelle, contrarissimi a quel tipo di interventi i mare. “In data 31 dicembre 2018 è stato pubblicato sul BUIG (bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle geo risorse) che autorizza tre nuovi permessi (F.R43-44-45.GM) di ricerca petrolifera su una superficie complessiva di 2200 km/q a favore della società americana Global MED LLC, con sede legale in Colorado, Usa”. A quanto pare, le autorizzazioni sono frutto di un precedente atto del governo Renzi, che aveva autorizzato i progetti nel mar Ionio, non bloccati dal governo attuale e dal ministro Di Maio.
Dal governo, oggi, sono arrivate rassicurazioni sulla revoca delle autorizzazioni: “Ribadisco che l’iter di rigetto è avviato per 7 permessi di ricerca in Adriatico e nel Canale di Sicilia”, spiega il sottosegretario al Mise Davide Crippa del M5S. “Lasciando da parte inutili e sterili polemiche, sono più che disponibile ad incontrare le associazioni convinto che un lavoro a più mani ci possa permettere di fermare nel modo più celere queste trivellazioni” aggiunge Crippa in un post su Facebook.
Ma intanto arriva la durissima reazione del ministro dell’Ambiente Costa: “Da quando sono Ministro non ho mai firmato autorizzazioni a trivellare il nostro Paese e i nostri mari e mai lo farò”. In questi giorni si sta scrivendo e dicendo tanto sul tema delle trivelle. Ve ne ho già parlato il 30 dicembre” ma poiché qualcuno fa – anche in mala fedeconfusione, occorre ribadirlo”. Costa aggiunge: “Non sono diventato Ministro dell’Ambiente per riportare l’Italia al Medioevo economico e ambientale. Anche se arrivasse un parere positivo della Commissione Via, non sarebbe automaticamente una autorizzazione. Voglio che sia chiaro” scandisce Costa. “Noi siamo il governo del cambiamento e siamo uniti nei nostri obiettivi. Siamo e resteremo contro le trivelle. Quello che potevamo bloccare abbiamo bloccato. E lavoreremo insieme per inserire nel dl Semplificazioni una norma per bloccare i 40 permessi pendenti come ha proposto il Mise”.
Intanto, però, il Pd è scatenato contro il governo, nonostante la campagna No Triv sia stata avviata proprio contro il governo Renzi, che aveva autorizzato i trivellamenti alla ricerca del petrolio. “E insopportabile la bieca ipocrisia di chi, dopo aver finto di lottare al nostro fianco, appena giunto al Governo del Paese anche grazie ai tanti elettori sensibili a questo argomento, ora assume le medesime condotte dei governi precedenti che si volevano contrastare con la richiesta di referendum antitrivelle”, dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
In serata Di Maio rompe il silenzio: “Faremo tutto il possibile per bloccare le trivellazioni volute dal Pd…”.