Salvini ha già pronta la punizione per i sindaci ribelli: rinuncino ai fondi

3 Gen 2019 9:52 - di Adele Sirocchi
Matteo Salvini

Attorno al ribelle Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, si è subito creata una catena di primi cittadini in rotta di collisione col ministro degli Interni Matteo Salvini sul decreto sicurezza. Con Orlando si è schierato il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, quello di Firenze Dario Nardella, quello di Parma Federico Pizzarotti e quello di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. E anche l’Anci ha chiesto a Salvini di aprire un tavolo di confronto.

Il punto contestato del decreto

Il problema sollevato riguarda il punto del decreto sicurezza in cui si stabilisce che i migranti richiedenti asilo non possono essere iscritti all’anagrafe del comune di residenza perdendo così i requisiti per godere di alcuni diritti basilari (case popolari, asilo per i figli) . Salvini ovviamente non l’ha presa bene, fiutando giustamente, dietro questa levata di scudi, un polverone tutto politico per dare ossigeno all’opposizione antigovernativa. E così ha già pensato a quali possono essere le punizioni cui i sindaci ribelli vanno incontro: al Viminale già si fanno i conti sulle risorse cui i primi cittadini che non vogliono applicare il decreto dovranno rinunciare. Si va dai fondi per l’assunzione di vigili urbani a quelli per la videosorveglianza e per le scuole sicure. Totale: 3 milioni di euro per Palermo e oltre 7 milioni di euro per Napoli. Sarà bene che i sindaci con manie di protagonismo si facciano qualche conto…

Commenti

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  • Andrea 3 Gennaio 2019

    Ma non c’è nessun problema… anzi ! …. Vogliono i migranti ? Benissimo ! adesso allora abbiamo un posto dove mandarli, che prima ci mancava…. Li mandiamo tutti a Palermo, Napoli, Firenze, Reggio Calabria e Parma !! ci penseranno poi i cittadini di queste città ad andare a prendere i sindachetti dem per le orecchie e trascinarli fuori dal palazzetto.

  • MICHELE RICCIARDI 3 Gennaio 2019

    3 Gennaio 2019 — Colgo l’occasione della disputa tra i sindaci e Salvini per chiarire che, tutto è possibile; purchè ci sia il giustificato motivo e/o la causa di forza maggiore. Ci cono le prove nella storia, nel Vangelo e nell attualità. A disposizione per i dettagli.