Reddito di cittadinanza, l’allarme: tre miliardi nelle tasche di chi lavora in nero

5 Gen 2019 10:16 - di Massimo Baiocchi

C’è il rischio che la metà dei 6 miliardi che il governo erogherà per il reddito di cittadinanza,pari a 3 miliardi di euro, possa «finire nelle tasche di persone che non ne hanno diritto», è possibile cioè «ipotizzare che circa la metà della platea dei teorici destinatari di tale misura potrebbe essere composta da persone che lavorano in maniera irregolare». A denunciare il rischio è la Cgia di Mestre. Sulla base delle indiscrezioni apparse nei giorni scorsi, «i soggetti che beneficeranno del cosiddetto reddito di cittadinanza potrebbero essere poco più di 4 milioni, pari a 1.375.000 nuclei familiari coinvolti». Un dato «ancora ufficioso» che tuttavia ha fatto scattare «un campanello d’allarme» alla Cgia. Infatti, spiega l’associazione, «è possibile ipotizzare che circa la metà della platea dei teorici destinatari di tale misura potrebbe essere composta da persone che lavorano in maniera irregolare».

Reddito di cittadinanza, il rapporto della Cgia

«Visto che per l’anno in corso ai beneficiari del reddito di cittadinanza il Governo erogherà 6 miliardi di euro, verosimilmente la metà della spesa, pari a circa 3 miliardi di euro, potrebbe finire nelle tasche di persone che non ne hanno diritto», sottolinea l’associazione che cita l’art. 1 commi 255-258 della legge di Bilancio 2019, secondo il quale «il Fondo per il reddito di cittadinanza avrà una dotazione per l’anno in corso pari a 7,1 miliardi di euro. A questo importo vanno sottratti 1 miliardo destinato ai Centri per l’impiego e 10 milioni per il funzionamento di Anpal Servizi Spa. Pertanto, ai beneficiari di questo provvedimento saranno erogati poco meno di 6,1 miliardi di euro».
«A causa dell’assenza di dati omogenei relativi al numero di lavoratori in nero presenti in Italia che si trovano anche in stato di deprivazione, non possiamo dimostrare con assoluto rigore statistico questa tesi. Tuttavia – afferma il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – vi sono degli elementi che ci fanno temere che buona parte dei percettori del reddito di cittadinanza potrebbe ottenere questo sussidio nonostante svolga un’attività lavorativa in nero, sottraendo illegalmente alle casse dello Stato un’ingente quantità di imposte, tasse e contributi previdenziali. In altre parole, l’Amministrazione pubblica, al netto delle misure di contrasto previste, sosterrà con il reddito di cittadinanza un pezzo importante dell’economia non osservata».

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