Presunto nonnismo, spunta il controvideo: ora è la vittima a frustare il commilitone

18 Gen 2019 20:18 - di Giovanni Trotta

Dopo la denuncia del sergente pilota Giulia Jasmine Schiff, contro i colleghi del corso per piloti di aereo che sarebbero avvenuti al 70° stormo dell’Aeronautica a Latina, c’è un altro video, anzi un controvideo, in cui si vede la “vittima” fare la parte del “carnefice” in una cerimonia analoga. Nel nuovo video si vede la ragazza che scherza con gli altri e tiene in mano la canna di bambù con cui simbolicamente frustare il commilitone. Nel tragitto si viene “frustati”, sbattuti contro l’ala dell’aereo e infine tuffati in piscina. A Latina, a quanto pare, si è sempre fatto così: un rito liberatorio, tradizionale, un modo per fare squadra. E i commenti sono univoci: “Nonnismo? Non ci credo nemmeno se lo vedo”. Così Leonardo Tricarico, già capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, oggi presidente della Fondazione Icsa (Intelligence Culture and Strategic Analysis) commenta la denuncia dell’allieva pilota veneziana che lamenta di essere stata sottoposta a presunti episodi di nonnismo. “Non è possibile – sottolinea l’ufficiale – che un’allieva pilota sia stata sottoposta ad angherie o addirittura alla violenza descritta dalla stampa. Il bagno nella fontana è una consuetudine goliardica assolutamente innocua, che festeggia scherzosamente il raggiungimento di una meta importante e l’aggiunta di una nuova abilità personale. Il bagno – spiega – è un rito al quale non sfugge neppure il Capo di Stato Maggiore. Io stesso, nell’agosto 2005, in servizio da 45 anni, mi presi un solenne gavettone dai piloti del Gruppo per festeggiare il mio decollo senza istruttore sul cacciabombardiere AMX. Non solo non mi sono risentito, ma li ho ringraziati per avermi fatto tornare giovane come loro”. Dello stesso parere anche altri piloti o ex piloti: “Il bagno in piscina dopo il volo da solista e le pacche sulle spalle dei compagni, sono il sogno di ogni cadetto…solo chi non fa parte della comunità in azzurro lo intende come un atto di nonnismo e le pacche come sberle. Non capisce quanto invece sia parte integrante di una tradizione appartenente a tutte le Aeronautiche del mondo”. Così su Facebook Gianmarco Bellini, l’ufficiale dell’Aeronautica che fu fatto prigioniero durante la Guerra del Golfo nel 1991. Bellini pubblica sul social network la foto del suo tuffo nella vasca della Scuola di volo di Latina utilizzata per i riti goliardici tra allievi. E’ di questi giorni la notizia della denuncia di una ex allieva della Scuola di volo che ha elencato, tra i presunti atti di nonnismo subiti, anche un tuffo forzato nella piccola piscina dell’istituto militare.

In ogni caso , in merito al “presunto atto di nonnismo riportato su un articolo di stampa”, lo stato maggiore dell’Aeronautica sottolinea in una nota che la forza armata “tutela il proprio personale e non ammette comportamenti in qualunque modo correlabili al fenomeno del nonnismo, che – al contrario – condanna e persegue con fermezza”. Quanto alla vicenda dell’ex allieva ufficiale pilota di complemento “che ha lamentato tale deprecabile fenomeno e sostiene di essere stata espulsa dalla Forza Armata a seguito di comportamenti e provvedimenti disciplinari vessatori nei suoi confronti”, si precisa che “la vicenda era già nota, tanto che la Forza Armata, in data 5 ottobre 2018, ha denunciato il fatto all’Autorità Giudiziaria competente, disponendo contestualmente l’esecuzione di un’inchiesta sommaria, come previsto dalla vigente normativa di settore”.

(Video AntennaTre Corriere del Veneto)

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