Peracottari o giornalisti? Se i francesi ignorano la crisi che noi raccontiamo…

22 Gen 2019 13:28 - di Mario Aldo Stilton

Peracottari o giornalisti? Chissà. Ma, insomma, i giornalisti raccontano fatti. I peracottari raccontano balle. Almeno così dovrebbe essere. O, forse, no. Forse ci stanno pure i giornalisti peracottari. Quelli che, ad esempio, si inventano “crisi” internazionali inesistenti. Come quella, gravissima, tra Roma e Parigi di cui oggi possiamo apprendere e dolerci grazie ai dettagli delle nostre testate più frou-frou. Dove si nutrono e si moltiplicano i trombettieri che del politicamente corretto fanno il mantra della loro stessa vita. Così corretti che a volte, per troppa correttezza, scivolano. E s’inventano persino una crisi tra Stati sovrani rispetto alle parole polemiche, legittimamente pronunciate, da un leader politico. Nasce così la odierna “crisi” Italia-Francia. Crisi che non fu tale nemmeno col “vomitevoli” e “lebbrosi” rifilatoci dal portavoce di Macron. Nasce dall’accusa al “franco africano”.  Titoloni a tutta pagina. E commenti. E Tg a dire e ridire e mestare. Col ‘brivido’ della nostra ambasciatrice a Parigi convocata, non da Macron o dal suo ministro degli Esteri ma, da un funzionario! Beoti buoni a nulla ma, pronti a berci di tutto: è così che ci considerano. A ingoiare anzitutto le solenni scemenze lanciate da certa stampa nazionale e reiterate via etere dai Tg più illuminati e progressisti. Perché è certo che la crisi, se crisi davvero fosse, sarebbe nota e “strillata” anche Oltralpe. Sarebbe da prima pagina o da prima notizia anche da loro, dalla parte avversa. E, invece, no. Invece quelli che dovrebbero essere così incazzati e con la mosca al naso, non ci degnano neppure di una misera riga nelle loro prime pagine. Ignorano la presunta crisi i due maggiori quotidiani transalpini “Le Figaro” e “Le Monde“: neppure un richiamo. Una differenza che salta all’occhio se solo si guarda al ‘Corriere’ e a ‘Repubblica’ (per non dir degli altri!). Forse perchè loro, che la diplomazia moderna l’hanno praticamente concepita imponendole pure la lingua, conoscono la differenza tra la dura polemica politica e il conflitto tra Stati sovrani. O forse perchè sono un po’ più giornalisti e un po’ meno peracottari. Il che, se vero, è fastidioso assai.       

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Mauro Garlaschelli 23 Gennaio 2019

    …?corriere?…?repubblica?…siete rimasti solo Voi di Secolo a “pensarli” giornali…per I VERI ITALIANI…sono periodici comici…