Misteriosa strage di gamberi a Ischia. Il ministro dell’Ambiente: “Fenomeno mai visto” (video)

15 Gen 2019 13:52 - di Penelope Corrado

“Ischia rischia un terremoto”, “Il vulcano si sta svegliando”, “Sono gli effetti di un misterioso inquinamento”. Sono alcuni dei post allarmati (e allarmistici) sui Social dopo la strage di gamberi che ha colpito le acque di Ischia.

Il banco di gamberetti si è arenato sul litorale sabbioso di San Montano a Lacco Ameno (Ischia). Così è scattato l’allarme della Guardia Costiera che indaga sulle possibili cause di un evento all’apparenza inspiegabile. La popolazione è stata invitata a non mangiare i gamberetti ritrovati.

Sulla strage di Ischia al lavoro i biologi marini

«Allo stato attuale l’evento sembra circoscritto alla sola spiaggia di San Montano ma la Guardia Costiera ha in corso verifiche al fine di accertare se il fenomeno sia presente anche su altri versanti dell’isola» ha spiegato il tenente di vascello, Andrea Meloni. Per ora le ipotesi sono le più disparate. Secondo i biologi il banco di gamberetti potrebbe essere stato spinto a riva da un’onda o da una mareggiata. La seconda ipotesi è che la morte possa essere dovuta a micro-organismi tossici. Ma è singolare che l’avvelenamento non abbia riguardato altre specie ittiche.

il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa

Costa: “Quella di Ischia è una dinamica mai accaduta prima”

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell’ambiente Sergio Costa. «Stiamo aspettando che il reparto ambientale mobile della Capitaneria di porto relazioni prima alla Procura della repubblica e poi alla Prefettura competente e per conoscenza al ministro dell’Ambiente. Si stanno facendo le verifiche scientifiche. L’importante è aver detto “non li mangiate” perché è una dinamica nuova, mai accaduta prima».

Gli ultimi aggiornamenti sull’ecatombe di gamberetti

«Lo spiaggiamento che si è potuto osservare è un fenomeno anomalo ed episodico, dovuto a particolari condizioni di corrente ascensionale capaci di catapultare sulla riva tali crostacei». È quanto si legge nella nota diffusa poco fa dalla Guardia Costiera di Ischia e dalla stazione zoologica marina Anton Dohrn. «I ricercatori –prosegue la nota – stanno approfondendo le analisi sugli organismi e sull’acqua di mare per escludere qualsiasi dubbio su possibili effetti derivanti dall’inquinamento. Allo stato attuale, appare improbabile, infatti, tale ipotesi in quanto non è stato rilevato un analogo spiaggiamento per altri organismi sensibili». Nella nota si ribadisce che, a prescindere dalle cause della morte, i crostacei spiaggiati appartengono alla specie Krill del Mediterraneo, non commestibile perché contenente alte concentrazioni di fluoro.

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