Mimmo Lucano la spara grossa su Salvini: «È come Pinochet, Italia nella dittatura»
Continuano a esternare, gli anti-Salvini di professione, quelli che pensano di mettersi in mostra partecipando alla gara di chi la dice più grossa. Non poteva mancare all’appello Mimmo Lucano. «L’Italia è in mano al nuovo Pinochet. Sembriamo essere precipitati in una dittatura militare, dove le libertà individuali e i diritti umani contano meno di zero», afferma all’Adnkronos. «Io spero che lo sdegno per la vicenda dei migranti – accompagnato anche dall’iniziativa dei sindaci contro il decreto sicurezza – monti ancora di più e assuma dimensioni esponenziali», ha sottolineato Lucano. «Io posso fare poco a causa della mia vicenda giudiziaria ma ho accolto come un segno di speranza il dissenso dei sindaci. Non mi piegherò mai all’idea che l’odio, la disumanità e l’indifferenza possano diventare le leggi che governano la nostra società, questo a prescindere da come andranno a finire le mie questioni giudiziarie», ha aggiunto Lucano, il più buonista tra i buonisti. Poi ha fatto sapere che «presenteremo la richiesta al tribunale per avere la revoca delle misure cautelari che mi impediscono di poter rientrare a Riace». Il riferimento è al divieto di dimora nel suo comune per l’inchiesta della procura di Locri che gli contesta i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e illeciti nella raccolta dei rifiuti.
Mimmo Lucano e il cimitero dei migranti
Lucano ha commentato anche la costruzione nel comune di Tarsia, in provincia di Cosenza, di un cimitero dove potranno essere seppelliti i migranti morti nelle traversate in mare, o nel tentativo di raggiungere l’Italia: «La considero una cosa lugubre – ha detto – Mi sembra che anche al cimitero finisca per prevalere l’idea della separazione nella vita come nella morte tra “noi” e gli “altri”. No, proprio non mi convince. Riace ad esempio essendo da tanti anni un luogo di arrivo, di sbarchi e di convivenza, anche è diventato un luogo multietnico. Ricordo il caso della salma di un ragazzo che proveniva dal Darfur e che non trovava la sepoltura in altri cimiteri. Mi è stato chiesto se poteva essere seppellito nel cimitero del nostro comune – ha concluso – e io ho risposto di sì».
Fanno i buffoni perché sanno che in realtà non c’è nessun Pinochet e nessuna dittatura; se ci fossero veramente i fucili pronti scherzerebbero molto meno.
I rossi! Proprio loro parlano di dittatura! Certo hanno una bella faccia tosta!
E’ una chiara mancanza di capacità mentale. OSPIZIO PER MALATI MENTALE.