Maroni avverte Salvini: «Fai attenzione, ecco come Di Maio potrebbe fregarti»
«Se M5S boicotta l’autonomia, la Lega deve rompere, perché essa, come dice Zaia, è la madre di tutte le battaglie. La svolta sovranista e nazionale impressa da Salvini ha avuto successo ma il prezzo per stare al governo non può essere rinnegare la nostra identità e la nostra storia». È il consiglio, che resterà inascoltato, che Bobo Maroni – ormai da oltre un anno lontano dalla politica – dà all’amico nemico Salvini perché «non portare a termine l’ autonomia equivarrebbe a tradire il Nord, e questo non si può fare. Punto, anzi, due punti e punto e virgola, per dirla con Totò». La paura, confessata a Libero dall’ex ministro dell’Interno e governatore lombardo, è che i referendum dell’ottobre 2017 vengano boicottati con un accordo al ribasso: «Il Sud rema contro l’autonomia di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, i cittadini meridionali non la vogliono, perché temono di staccarsi dalla mammella, e i grillini stanno cercando in tutti i modi di assecondarli, per evidenti ragioni elettorali».
Maroni a Salvini: attento a Di Maio sull’autonomia
Maroni sente aria di fregatura: «Il pericolo è che l’autonomia si faccia, perché è nel contratto di governo e la Lega non può prescinderne, ma venga annacquata perché i grillini altrimenti non riuscirebbero a farla digerire ai propri elettori. Il punto centrale non sono le materie per le quali viene riconosciuta l’ autonomia ma le risorse finanziarie per attuarla. L’anno scorso abbiamo strappato un accordo favorevole, il governo oggi deve far approvare in Parlamento la legge sull’autonomia così com’è, senza che le Camere la stravolgano, e il modo c’è». Insomma l’autonomia rischia di diventare un altro motivo di scontro tra leghisti e pentasellati con la possibilità che stavolta a vincere sia Di Maio. Rientrato dalla traversata dell’Atlantico in barca a vela, l’ex governatore spiega di non voler assolutamente tornare in pista: «In politica ho dato, la continuerò come passione, ma senza ruoli istituzionali: non ho più gli stimoli giusti e poi oggi, nel clima di antipolitica lanciato dai grillini, non è più bello e non conviene neanche più. Però, se non mi fanno l’ autonomia come dico io, sono pronto a fare sentire la mia voce. Ogni promessa è debito». Se l’autonomia farebbe bene a tutto il Paese, perché M5S non la vuole?, chiede l’intervistatore. «Perché, oltre a portare vantaggio alle Regioni del Nord, che il movimento ha poco a cuore, essa crea le condizioni perché il Sud diventi virtuoso, cosa negativa per un partito che si fonda sull’ assistenzialismo e sul reddito di cittadinanza. E poi perché i governatori del Sud si troverebbero costretti a tagliare prebende e inefficienze e M5S non vuole essere costretto a farlo, casomai vincesse in qualche Regione meridionale».