Libia: mentre Onu e Ue fantasticano di elezioni-farsa, Haftar marcia su Tripoli
Le forze dell’Esercito nazionale libico, fedele al generale Khalifa Haftar, hanno annunciato di aver ucciso un leader di al-Qaeda noto come Abu Talha al-Libi in un’operazione vicino Sabha, nella Libia meridionale. Secondo quanto riferito dall’emittente Libia 24, Abu Talha al-Libi è stato ucciso stamane durante un raid contro un’abitazione che il sospetto condivideva con altri uomini armati nell’area di al-Qarda al-Shati. Mercoledì Haftar ha ordinato l’avvio di un’operazione militare con l’obiettivo di eliminare “bande armate straniere e gruppi terroristici” dalla Libia meridionale. Intanto è salito ad almeno nove morti, tra cui tre civili, il bilancio degli scontri tra milizie rivali registrati ieri nella zona di Qasr Ben Qashir, a sud della capitale libica Tripoli. Lo ha annunciato il portavoce dei servizi di emergenza di Tripoli, Osama al-Megrahi, citato dal portale Libyan Address. A fronteggiarsi, stando ai media libici, sono state la Forza di protezione di Tripoli, coalizione di milizie fedeli al governo di concordia nazionale guidato da Fayez al-Serraj, e i miliziani della Settima Brigata di Tarhuna gli ex fedelissimi di Gheddafi che oggi propendono per Haftar.
Intanto continua la farsa di voler effettuare elezioni democratiche in un Paese spaccato e in guerra: prima le elezioni parlamentari “per unificare la Libia”, poi l’elaborazione della Costituzione, che dovrebbe definire termini e mandato del presidente, in assenza della quale le elezioni presidenziali potrebbero essere “pericolose e divisive”. È il percorso immaginato in una sorta di road map elaborata da 15 rappresentanti politici di tutti le fazioni libiche che, secondo quanto apprende l’Adnkronos, potrebbe essere la base di lavoro della Conferenza nazionale che l’inviato delle Nazioni Unite in Libia Ghassan Salamé dovrebbe convocare per la fine di febbraio. Conferenza il cui esito dovrebbe essere avallato, secondo il documento, da una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu. “Il documento – spiegano fonti libiche – è stato recepito da Salamé, che, dopo una riunione di tre giorni in Tunisia con 65 rappresentanti di tutte le componenti libiche prima di Natale, aveva suggerito di creare un gruppo ristretto di 15 persone, che si è riunito due volte, mettendo a punto un documento di sei pagine intitolato National conference concept paper“. Nel testo si legge tra l’altro che “la legittimità delle istituzioni attuali è esaurita”, circostanza che rende la situazione sempre più tesa, come dimostrano gli scontri degli ultimi giorni a sud di Tripoli, e si fa riferimento alla volontà dei libici di affidarsi alla comunità internazionale ed alle Nazioni Unite per arrivare ad una soluzione che metta fine al caos di questi anni.