Le “Iene” avevano ragione. Il papà di Di Maio alle strette «Deve demolire gli abusi entro tre mesi»
Dopo l’ordinanza del 2 gennaio scorso per la demolizione di tre manufatti su quattro risultati abusivi nel fondo di Mariglianella (Napoli), di cui è comproprietario Antonio Di Maio, padre del vicepremier Luigi Di Maio, sono scattati i 90 giorni di tempo per dare seguito all’abbattimento e allo scadere del termine ci sarà una verifica da parte dei vigili urbani. «Per legge entro 90 giorni il proprietario deve ottemperare all’ordinanza – spiega il sindaco di Mariglianella Felice Di Maiolo – Altrimenti la legge prevede una serie di ulteriori azioni. Tra 90 giorni si terrà un nuovo sopralluogo dei vigili urbani per verificare l’ottemperanza all’ordinanza». Gli accertamenti sono avvenuti in seguito a una denuncia giornalistica del programma tv “Le Iene”. «Gli uffici hanno effettuato le verifiche ed è risultato – sottolinea Di Maiolo – che tre manufatti su quattro non sono sanabili, mentre per un manufatto sono state portate le prove che era precedente al 1967, quando non erano richiesti titoli per costruire». Il primo cittadino riferisce che proprio in seguito alle verifiche l’ordinanza è stata firmata “mercoledì scorso” ma si astiene da ogni commento.
Nel fascicolo sono due le ipotesi di reato contestate a Di Maio senior, che in un video sul web si scusò per gli errori commessi: abusi edilizi e violazioni in materia ambientale. Su questi aspetti la procura di Nola sta lavorando dopo la relazione spedita in busta sigillata dai vigili urbani del comune di Mariglianella, alle porte di Napoli. Nella relazione ci sono segnate tutte le misurazioni di quattro pertinenze legate a una vecchia masseria in disuso, usata dal padre del ministro del Lavoro come deposito per la sua ditta edile, la Ardima costruzioni. Le pertinenze sono risultate abusive, almeno nel confronto tra lo stato dei luoghi e i dati catastali presenti. Oggi un primo provvedimento.