Julen, il giorno dell’addio tra strazio e incredulità. L’autopsia rivela: il piccolo è morto poco dopo la caduta
Oggi è il giorno dell’addio. Del dolore incontenibile. Della separazione finale. ma oggi è anche il giorno della verità sulla sorte del piccolo Julen. Su quanto accaduto in quei tragici momenti in cui il ventre della terra lo ha risucchiato e catturato, trattenendolo nelle sue viscere per 13, lunghi, interminabili, strazianti giorni. Eppure, oggi l’autopsia rivela una prima verità, che riscrive quanto accaduto in quasi due settimane di lavoro senza tregua affrontato dai soccorritori. Di speranza mista a ansia e angoscia. Di pensieri che si ricorrono nella mente dei due poveri genitori sconvolti da una tragedia senza confini.
Julen, l’autopsia rivela: il piccolo è deceduto poco dopo l’incidente
E allora eccola una prima verità sui primi istanti dopo l’incidente: la racconta il corpo del piccolo Julen – il bimbo di due anni morto dopo essere caduto il 13 gennaio scorso in un pozzo a Totalan, vicino Malaga, in Spagna – sul quale è stato riscontrato un «grave trauma cranio-encefalico» e un «politraumatismo compatibile con la caduta». A quanto si apprende sul referto autoptico, sul piccolo Julen sarebbero cadute pietre e altri detriti che avrebbero causato il trauma cranico. E tra ipiotesi e conferme, un dettaglio trapela su tutti: il corpo del bimbo è stato ritrovato con le braccia in alto… Questo, allora, il rapporto preliminare dell’autopsia compiuta sabato da cinque medici legali e di cui riferisce El Mundo. Questo, quanto confermato anche da fonti dell’inchiesta, secondo cui il bimbo sarebbe morto il giorno stesso della caduta: il trauma alla testa, stando alle ricostruzioni, sarebbe stato provocato dalla successiva caduta di pietre e altri sedimenti. Il bimbo sarebbe precipitato rapidamente fino al punto in cui – a 71 metri di profondità – sabato mattina è stato recuperato il suo corpo. Questa la verità che fa rileggere come inutili i soccorsi che dopo due settimane sono riusciti a raggiungere il piccolo.
Il sindaco di Malaga proclama 3 giorni di lutto cittadino per l’addio a Julen
Questa la notizia che ha riscritto tempi e modi di un addio consumato in quasi due settimane, e in realtà avvenuto a ridosso dell’incidente mortale; una notizia che si è diffusa intorno alle 3 con un tweet della Guardia Civil, quando si è avuta la certezza del decesso. E questa l’ufficializzazione dell’ultima verità sugli ultimi istanti di vita del piccolo Julen nonostante oltre 13 giorni di scavi a Totalan, e sintetizzata nel tweet dei soccorritori che postano: «Disgraziatamente… nonostante tanti sforzi da parte di tanta gente, non è stato possibile…#RIPJulen» e «le più sincere condoglianze» ai familiari. Intanto, come apprendiamo anche dal sito del Messaggero in queste ore, «il sindaco di Malaga, Francisco de la Torre, ha decretato tre giorni di lutto cittadino per la morte del piccolo Julen. Ed oggi, insieme a decine di concittadini, ha osservato, di fronte alla sede del municipio, un minuto di silenzio in onore del bimbo la cui tragica morte nel pozzo di Totalan sta commuovendo l’intera Spagna». Un Paese intero che si raccoglie intorno al dolore, allo strazio e all’incredulità dei genitori del piccolo Julen che il mondo ha conosciuto quando lui stava per abbandonarlo…