«È il ministro della paura»: Cirinnà feroce contro Salvini. La replica: «Cattivone? Vado avanti»
Monica Cirinnà senza freni: dopo un lungo periodo di silenzio (e di oblio mediatico) torna a parlare e a inveire pesantemente contro; la vittima di insulti veri e propri più che di polemiche politiche o di recriminazioni diplomatiche è il ministro dell’Interno Matteo Salvini che – tra le varie accuse e offese indirizzate al titolare del Viminale – la senatrice Pd, intervistata dall’Adnkronos, arriva a definire addirittura in preda ad una «dissociazione mentale in modo continuo»…
Cirinnà feroce contro Salvini: «Vive una dissociazione mentale»
E per ammantare di un minimo di attendibilità insulti durissimi e attacchi feroci, la firmataria e promotrice della ben nota legge sulle unioni civili rispolvera e attualizza anacronistici slogan che la senatrice dem accredita pretestuosamente al leader della Lega, riperticando: «Salvini vive una sua dissociazione mentale in modo continuo; oggi dice prima gli italiani, fino a ieri l’Italia mi fa schifo, il Vesuvio mi fa schifo, secessione, esiste solo la Padania. Non sta bene con la testa». Quindi, evidentemente ancora punta dalla spina del fianco del boicottaggio invocato dal leader leghista e rivolto ai sindaci del Carroccio in merito alla legge sulle unioni civili di cui l’esponente Pd è autrice, la Cirinnà all’Adnkronos dice: «Salvini ha fatto una ipotesi di boicottaggio senza nessun seguito, perché tutti i sindaci sanno che leggi vanno comunque rispettate». E ancora: «Anche i sindaci che criticano il Dl sicurezza non parlano di obiezione di coscienza o di non applicazione della legge, stanno cercando un modo per ottemperare alla Costituzione che prevede che non si possano violare i diritti umani». Un’affermazione non del tutto attendibile e corretta se si pensa a quanto accaduto nel caso della Sea Watch con il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris che, rivolgendosi al comandante della nave in cerca di approdo, ha scritto una lettera con cui, in aperta contrapposizione alla linea varata dal governo in materia di immigrazione selvaggia – disattendendo quanto approvato a suon di decreti e leggi in parlamento, e ribadito in ogni dichiarazione ufficiale dal ministro Salvini – il primo cittadino ha addirittura invitato l’equipaggio a fare rotta verso il porto partenopeo, dichiarandosi pronto ad accogliere gli extracomunitari a bordo ed ignorando palesemente provvedimenti e norme vigenti.
Da De Magistris a Orlando, passando per la Cirinnà: la replica di Salvini ai suoi detrattori
Non solo: come riferitio in queste ore, tra gli altri, dal sito de Il Giornale, «in caso di obbligo di chiusura dei porti, il primo cittadino aveva addirittura avanzato la proposta di andare direttamente a prendere gli stranieri con alcuni natanti». Un datto che deve essere sfuggito alla Cirinnà o che forse la senatrice dem ha opppurtunamente evitato di menzionare, tanto da proseguire nella sua arringa anti-salviniana sostenendo che: «Molti sindaci stanno mettendo in campo l’ipotesi, senza violare il Dl Salvini, di una delibera o una memoria di Giunta per dare non la residenza ma un domicilio ai migranti che non possono più fruire della denominazione di rifugiati per motivi umanitari perché il ministro della cattiveria e della paura ha abolito questa dicitura». A stretto giro arriva la replica di Salvini che, con un solo post, chiarisce a Cirinnà, De Magistris e Orlando, come la pensa e come intende proseguire: «Al di là del sondaggio online, per la strada tra la gente vera mi dicono solo: “VAI AVANTI!”. Garantito. Non sarà certo qualche sindaco di sinistra in cerca di visibilità a ostacolare il diritto alla sicurezza, all’ordine e alla legalità degli italiani!». E ancora, in un altro post il ministro ricorda: «Crollo degli sbarchi, meno partenze, meno tragedie nel Mediterraneo. Lo dice l’Onu e lo riporta il Wall Street Journal, non propriamente organi accusabili di vicinanza a quel cattivone di Salvini. L’ho detto per anni e sono contento di averlo fatto: STOP alla mangiatoia sui clandestini, STOP al traffico di essere umani. Io vado avanti». Più chiaro di così…