Chi è Carlo Sibilia, il sottosegretario gaffeur che incita al processo per Salvini

31 Gen 2019 14:56 - di Eleonora Guerra

Per lo più l’idea è che ci sia. Stavolta, però, Carlo Sibilia potrebbe averci fatto. «Se il caso andrà in aula, noi voteremo assolutamente sì», ha assicurato il sottosegretario pentastellato all’Interno, parlando del voto sull’autorizzazione a procedere per Matteo Salvini. «Il M5S non ha mai negato il processo a un politico». Dà il caso, però, che poche ore prima, in una riunione supersegreta, sul caso Diciotti fosse stata sancita in via definitiva la linea della responsabilità condivisa all’interno del governo, del quale anche Sibilia – bontà sua – fa parte. Ora, c’è da dire che l’uomo è gaffeur da competizione, roba quasi quasi da far sembrare il principe Filippo un dilettante. E, dunque, il primo pensiero dopo aver letto quelle frasi è stato che ne avesse fatta un’altra. Ma in questo frangente è davvero così?

Dai matrimoni «tra specie diverse» ai vaccini come «Tso»

Molti precedenti fanno propendere per la prima ipotesi. Fra tutte, quella che forse maggiormente lascerà il nome di Sibilia scolpito negli annali della politica, fu la presa di posizione sui matrimoni «tra specie diverse, purché consenzienti». Si parlava di unioni omosessuali e l’allora militante Sibilia, che nel giro di pochi mesi sarebbe diventato deputato, si fece prendere un po’ la mano su cosa si dovesse consentire per legge. Un annetto dopo, ormai stabilmente accomodato in Parlamento, il fondatore del meet up di Avellino ne fece un’altra, anch’essa degna di essere ricordata: «Dopo 43 anni – scrisse sui suoi social – nessuno se la sente di dire che era una farsa». Era il 2014 e parlava dello sbarco sulla luna. Evidentemente senza peli sulla lingua (ma, forse, con un certo pelo sullo stomaco), Sibilia, classe 1986, deliziò poi l’opinione pubblica con un peculiare parere sul primo Restitution day, che – sostenne – era stato «l’evento politico più rivoluzionario dagli omicidi di Falcone e Borsellino». Un gusto per l’iperbole che il sottosegretario non ha perso neanche in tempi più recenti, quando, per esempio, criticando il decreto Lorenzin sui vaccini sostenne che «impongono il Tso ai nostri bambini».

Sibilia e la fronda M5S su Salvini

Insomma, qualche elemento per pensare che quella di Sibilia su Salvini sia stata una considerazione non del tutto ponderata c’è. Epperò, proprio in questo caso specifico potrebbe non essere così scontato. È noto, infatti, che il M5S è lacerato al proprio interno sull’atteggiamento da tenere rispetto all’autorizzazione a procedere per Salvini. Ed è altrettanto noto che esiste una vera e propria fronda che rema contro, che per lo più si riferisce a Roberto Fico. Si tratta di parlamentari piuttosto agguerriti. E, magari, di un sottosegretario dalla dichiarazione facile, che però viene spesso accostato al presidente della Camera.

 

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