Bimba morta sulle piste. Meloni: serviva una tragedia per capire l’importanza del bilinguismo?
«Serviva una tragedia per capire l’importanza di rispettare il bilinguismo in Alto Adige?»: il drammatico interrogativo si pone in queste ore di dolore e di sconcerto, ore in cui la cronaca ci costringe a fare i conti con realtà pericolosamente sospese nel tempo. E allora, come ricorda in queste ore Giorgia Meloni sulla sua pagina Facebook, uno spazio di denuncia e di proposte, «il divieto di scendere con lo slittino dalla pista nera del comprensorio sciistico di Corno del Renon, in provincia di Bolzano, è solo in tedesco. Così madre e figlia, italiane di Reggio Emilia, hanno preso la pista sbagliata e si è consumata la tragedia: bambina morta e madre in fin di vita». Quindi, spazio alla domanda da cui il dramma, che ha colpito una famiglia di nostri connazionali durante queste festività, non può purtroppo prescindere: «Serviva una tragedia per capire l’importanza di rispettare il bilinguismo in Alto Adige?»…
Giorgia Meloni, bilinguismo in Alto Adige: basta svendere la sovranità italiana
Del resto, come noto ormai da tempo, Fratelli d’Italia denuncia da anni lo scandalo dei cartelli che sempre più di frequente sono solo in tedesco nella provincia di Bolzano: «Una deriva inaccettabile – ribadisce ancora una volta Giorgia Meloni – assecondata da chi cerca i voti dei partiti di lingua tedesca, svendendo la sovranità italiana. Ora basta!». E sulla vicenda, come su tutto quello che ne consegue o che non può comunque purtroppo prescinderne, si è espresso in queste ore anche Alessandro Urzì, consigliere provinciale a Bolzano per L’Alto Adige nel cuore-Fratelli d’Italia, riproponendo lo stesso punto di domanda posto dalla leader di FdI sul suo profilo social: «Doveva scapparci il morto per capire che quello che chiediamo, sosteniamo, pretendiamo da anni, totalmente inascoltati dai governi della sinistra a livello locale con la SVP Südtiroler Volkspartei, ma che ancora oggi ribadiamo», ossia «la richiesta di rispetto del bilinguismo»? Eppure, non dovrebbe essere scontato che in un territorio come quello dell’Alto Adige venga rispettato su tutti i fronti il bilinguismo, cartellonistica compresa? E, peggio ancora, c’è una responsabilità politica per quanto accaduto a madre figlia di Reggio Emilia?
L’avviso solo in tedesco: la battaglia di FdI per rispettare l’italiano in Alto Adige
Quel che sappiamo, al momento, è solo quanto ricordato dallo stesso Urzì in queste ore, e cioè che «la Procura di Bolzano ha iscritto nel registro la madre della bambina, Renata Dyakowska di 38 anni e un responsabile della società che gestisce il comprensorio sciistico del Corno del Renon. L’ipotesi di reato è di omicidio colposo»; che «la Procura ha inoltre posto sotto sequestro la pista nera “Schwarzsee 2” su cui è avvenuto l’incidente», e che, purtroppo, «la segnaletica che avvisava del divieto di utilizzo della slitta sulla pista da sci era scritta esclusivamente in tedesco». Quel che è inconfutabile, infine, e che viene ribadito in queste difficili ore di lutto e di indignazione per quanto accaduto alla famiglia di Reggio Emilia, è che da troppo, ormai, in Alto Adige vengono disattesi il diritto al bilinguismo e le richieste di riconoscere alla lingua italiana il ruolo fondamentale che deve avere in Alto Adige, fin qui attenzionate e tenute in considerazione solo parzialmente. Per questo, sembrano sottintendere tra le righe le parole del post di Giorgia Meloni, la dura battaglia sulla toponomastica, affrontata da tempo da Fratelli d’Italia, deve continuare ad essere combattuta, non solo per il rispetto morale della comunità italiana che ha il diritto di sentirsi a casa propria, ma anche perché tragedie come quella accaduta in questi giorni, che hanno visto morire una bambina di 8 anni, non abbiano più a verificarsi. Perché ci si possa muovere sul territorio usando la propria lingua per denominare luoghi e avere indicazioni utili: come quella della pista da sci vietata alle slitte che, nel caso del comprensorio sciistico nei pressi di Bolzano, era scritta solo in tedesco…