Associazione Fratelli Mattei, domani l’appello trasversale contro i sigilli della Raggi

23 Gen 2019 14:34 - di Viola Longo
primavalle

Un appello trasversale per salvare l’associazione Fratelli Mattei dallo sgombero deciso dal Campidoglio a guida Virginia Raggi. A presentarlo saranno i senatori Maurizio Gasparri e Monica Cirinnà e i deputati Fabio Rampelli e Walter Verini, nel corso di una conferenza stampa che si terrà domani, 24 gennaio, alle 12, presso la sala “Caduti Nassirya” del Senato, in piazza Madama 11. All’incontro parteciperà anche il presidente dell’associazione, Giampaolo Mattei, fratello di Virgilio e Stefano. A 22 e 10 anni i figli del segretario del Msi di Primavalle, Mario Mattei, furono uccisi da un commando di Potere operaio che appiccò il fuoco alla loro casa, in quella che all’epoca era una delle borgate più povere di Roma. Era la notte del 16 aprile 1973.

Un luogo per «costruire una memoria condivisa»

La sede, che si trova nel quartiere Marconi, fu assegnata all’associazione Fratelli Mattei più di 11 anni fa dall’allora sindaco di Roma Walter Veltroni, che da uomo di sinistra volle compiere un gesto di pacificazione nei confronti delle vittime innocenti di quello che fu uno dei più efferati delitti politici degli anni Settanta. Nel corso degli anni l’associazione ha fatto di questa sede un luogo della memoria e, soprattutto, un luogo da cui far partire un messaggio educativo contro l’odio politico e la violenza. All’interno dei locali è stata allestita una mostra permanente sugli anni di piombo e innumerevoli sono le attività che l’associazione ha svolto in questi anni insieme alle scuole, proprio per «costruire una memoria condivisa sugli anni ’70», come più volte ricordato da Giampaolo Mattei.

L’oltraggio della giunta Raggi alla memoria dei Fratelli Mattei

Un impegno e un lavoro che non sono stati ritenuti meritevoli di tutela da parte della giunta Raggi, che non si è fermata neanche di fronte al fatto che vengono portati avanti nel nome di due vittime come Stefano e Virgilio Mattei. Per anni, dopo l’assegnazione deliberata da Veltroni, l’associazione Fratelli Mattei ha chiesto di poter mettere a posto la propria situazione amministrativa, con un regolare contratto. «Almeno all’inizio, non è mai stato un problema di soldi, ma piuttosto di legalità. Per anni ho cercato di ottenere una formalizzazione di quell’affitto che, però, non è mai arrivata», spiegò Giampaolo Matti, quando, a novembre, arrivarono i vigili ad apporre i sigilli. Per anni, però, anche se la situazione non era mai stata regolarizzata del tutto, nessuna amministrazione si era mai sognata di mettere in discussione il diritto dell’associazione Fratelli Mattei a stare in quella sede. Nessuna prima dell’amministrazione pentastellata. «Questa amministrazione è sempre stata sorda alle mie richieste di incontri. Ho fatto proposte, scritto lettere direttamente alla sindaca, ma non ho mai avuto risposte», raccontò ancora Giampaolo Mattei, che non si è mai arreso e, come dimostra il lancio di questo appello trasversale, non ha intenzione di farlo neanche ora.

 

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