Terremoto a Catania, paura nella notte: violenta scossa di magnitudo 4.8. Crolli e feriti (Video)
Terremoto a Catania, torna la paura, torna l’incubo sismico, torna ad animarsi lo spettro delle devastazione: paura nella notte in provincia di Catania, quando una violenta scossa sismica di magnitudo 4.8 è stata avvertita alle 3.19 nell’area a nord della città. Si registrano crolli e una decina di feriti. Secondo quanto riferito dall’Ingv (Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia), la scossa ha avuto epicentro a 2 chilometri a nord di Viagrande, sul versante dell’Etna, e ipocentro a un chilometro di profondità. Il terremoto è stato il più forte, assieme a un altro di magnitudo 3.3 (4 chilometri a nord di Aci Sant’Antonio registrato all’1.09), di uno sciame sismico che dalla mezzanotte è stato rilevato sui versanti del vulcano.
Terremoto a Catania, paura e danni: le zone colpite
Già, il vulcano: sono giorni che l’Etna è tornato a farsi sentire con veemenza e insistenza: e la terra, sollecitata dalle attività vulcaniche, in Sicilia è tornata a tremare. La macchina della protezione civile e dei soccorsi è già operativa da stanotte: le prime notizie che arrivano dal catanese, infatti, raccontano di almeno una decina di feriti e di diversi edifici crollati, tanto che per diverse famiglie si è dovuto ricorrere alla ,ricerca di un luogo sicuro in cui rifugiarsi e provare a vincere la paura. E allora, da una prima disamina, risulta che i centri più colpiti dalla scossa sono Fleri, frazione di Zafferana Etnea, Santa Venerina, Pennisi e Santa Maria La Stella. A Fleri diversi edifici hanno riportato lesioni e gravi danni, due persone sono state estratte dalle macerie di una palazzina crollata e hanno riportato alcune ferite lievi. I soccorritori stanno verificando le eventuali criticità degli edifici lesionati. Ma danni degni di nota sono stati registrati anche a Santa Venerina, dove sono caduti calcinacci dalla chiesa madre, Santa Maria del Carmelo in Bogiardo. Sempre a Santa Venerina è anche crollata, dal campanile della chiesa del Sacro Cuore, la statua della Madonna, che era stata risparmiata dal terremoto del 2002. Molta paura e qualche danno anche a Zafferana Etnea e nei centri dell’acese, tra i quali Santa Maria La Stella, dove si è creato un avvallamento sull’asfalto in via Cantagallo con una fessura larga una trentina di centimetri. A Pennisi, una frazione di Acireale, sei famiglie sono state sfollate per il crollo della parete al secondo piano di una palazzina. Inoltre è caduto anche un pezzo della chiesa. Per le verifiche dopo il terremoto sull’autostrada A18 Catania-Messina è obbligatoria l’uscita allo svincolo di Acireale. La scossa ha creato delle lesioni sull’asfalto nel tratto compreso tra Giarre e Acireale. Sono in corso delle verifiche sulla sicurezza e sulla stabilità del tratto attualmente chiuso al traffico.
La macchina dei soccorsi: la Protezione Civile e il Comitato Operativo al lavoro
La macchina dei soccorsi si è immediatamente messa in moto e il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha convocato per le 5 di questa mattina il Comitato Operativo presso la sede del Dipartimento a Roma. Borrelli, accompagnato da un team di esperti, si recherà in Sicilia per fare un punto della situazione sui danni provocati dallo sciame sismico. Dopo un sorvolo dell’area colpita, il capo del Dipartimento della Protezione Civile incontrerà le autorità locali presso la Prefettura di Catania per pianificare gli interventi di assistenza alla popolazione e di verifica dell’agibilità degli edifici. Reagire e subito, sembrano essere le coordinate di riferimento di addetti ai lavori e cittadini: certo, superare la paura e l’incubo che sono tornati ad affacciarsi intensamente questa notte richiederà tempo e impegno. Ma la macchina dei soccorsi e l’operatività dei siciliani tutti sono già in movimento.