Strage al mercatino di Strasburgo: 3 morti e 12 feriti, 8 gravi. Caccia al killer: ecco chi è (VIDEO)
Ancora sangue sulla Francia. Ancora una strage nel cuore dell’Europa, colpita a morte dall’azione estemporanea di un killer, forse due, a Strasburgo,una tranquilla città di confine. Ancora morti innocenti, vittime inermi scelte a caso e freddate all’istante da un sanguinario attentatore: Cherif C., 29enne presunto autore dell’attacco al marcatino di Natale a Strasburgo. Ancora un nemico interno, un immigrato nato e cresciuto a Strasburgo, radicalizzato e pronto ad armarsi il pugno e ad uccidere senza pietà. Come Anis Mari a Berlino, come Abdelhamid Abaaoud a Parigi. Il sindaco di Strasburgo, Roland Ries, in un tweet ha annunciato per oggi la chiusura del mercato di Natale – dove ieri sera, quando erano da poco passate le 20.00 – è avvenuto l’attacco costato la vita a quattro persone, l’annullamento di tutti gli spettacoli e le bandiere a mezz’asta. Il video di quegli istanti di terrore sta facendo da ore il giro del mondo: si vedono persone in fuga disperata, si odono gli spari, uno, due, a sequenza ravvicinata. Poi quell’immagine di un uomo steso a terra: tutt’intorno è silenzio, orrore, morte. La città è presidiata, i cittadini costretti a richiudersi ovunque si ritrovino – uffici, ristoranti, bar, cortili – le telecamere sparse per il centro cittadino riprendono una città spettrale, tetra, chiusa a riccio su se stessa dopo lo sfregio.
Strasburgo, attentato al mercatino di Natale
Via via che passano i minuti, le mezzore interminabili, dalla tv e dalla rete si apprende un primo bilancio della strage: si parla di una vittima, forse due, fino a stamattina quando il bilancio sale a 3 morti. E poi i feriti, tanti feriti: tredici almeno, di cui otto che verserebbero in condizioni gravissime. Anche il killer, che solo la mattina stessa dell’11 dicembre era riuscito a sfuggire a un blitz delle forze dell’ordine – era un sorvegliato speciale considerato un sospetto ad alto rischio terrorismo – fuggito in taxi, sembra sia ferito ad un mano; almeno così ha riferito l’autista che l’ha preso nella sua vettura. Sarebbe stato individuato grazie alle videocamere di sicurezza Cherif C., il 29enne presunto autore dell’attacco al marcatino di Natale a Strasburgo. Nato nella città sede dell’Europarlamento, è considerato un “fiche S”, cioè una persona potenzialmente pericolosa per la sicurezza dello Stato; non per niente, come anticpato poco sopra, la mattina stessa dell’attentato l’uomo, di origini nordafricane, era sfuggito a una perquisizione nel suo domicilio nel quartiere di Neudorf, ricercato per reati di criminalità comune. Secondo i media francesi nel suo appartamento i gendarmi avrebbero trovato delle granate. La perquisizione, secondo quanto riferisce la tv Bfm, sarebbe stata decisa ieri mattina a corredo di un’inchiesta legata ad una rapina a mano armata. Noto frequentatore dei circoli islamici radicali di Strasburgo, il 29enne, dopo aver colpito in più punti del centro cittadino, si è barricato in rue d’Epinal nel quartiere del Neudorf. Secondo la ricostruzione della polizia, ha prima aperto il fuoco intorno alle 20 nell’area dove si trova il mercatino di Natale. Poi, in base a quanto ricostruito grazie ai racconti di alcuni testimoni, si è spostato di qualche metro e ha riaperto il fuoco. Protraendo per altri interminabili minuti lo strazio, l’orrore, il terrore integralista.
Ecco chi è il killer che ha seminato terrore e morte
Non solo: secondo quanto riferito in queste drammatiche ore di day after da Le Figaro, contro l’attentatore di Strasburgo in passato erano state pronunciate 20 condanne per reati comuni; condanne inflitte in Francia e Germania e a seguito delle quali il sospetto aveva scontato le pene comminate. Il fuggiasco era stato schedato “S” nel 2016 dai servizi antiterrorismo: era stato segnalato dalla Direzione generale della sicurezza interna (DGSI) in occasione di una sua permanenza in un penitenziario dove si era fatto notare per la sua violenze e il suo proselitismo religioso. Ieri mattina, i gendarmi erano andati nella sua abitazione per arrestarlo ma non lo hanno trovato: l’uomo doveva essere fermato in relazione ad un caso di rapina con tentato omicidio. Tutti i suoi complici erano stati arrestati durante la retata compiuta per la rapina. Braccato e in fuga, subito dopo aver compiuto l’attentato, il killer si è scontrato a più riprese con le forze dell’ordine, poi il sospetto è saltato su un taxi, particolare importantissimo riferito tempestivamente da Bfmtv, precisando che non è chiaro se al momento avesse un passeggero in ostaggio. L’autista ha raccontato successivamente alle forze dell’ordine che l’uomo era ferito ad un braccio e che si è fatto lasciare in prossimità del commissariato di polizia del quartiere di Neudorf. E da ieri, la caccia all’uomo xche punta a stanare lo spietato terrorista, sta impegnando 350 persone tra uomini del Bri, (Brigade de Recherche et d’Intervention), Raid (Recherche, assistance, intervention, dissuasion) e militari dell’operazione Sentinelle. Mobilitati anche gli uomini del Gign (Groupe d’intervention de la police nationale) di Dijon. Nella notte sono state effettuate verifiche nell’ambiente frequentato dall’attentatore.