“Partigiani, c’è l’emergenza!”. L’Anpi lancia il fronte europeo degli antifascisti

15 Dic 2018 12:19 - di Lucio Meo

“L’obiettivo dell’Anpi nazionale è contribuire ad avviare la costruzione di una moderna rete antifascista di dimensione continentale in una fase di preoccupante espansione di forze razziste, nazionaliste, oscurantiste, neofasciste e neonaziste vecchie e nuove. In alcuni Paesi, come la Polonia e l’Ungheria, tali forze sono al governo e, in forme diverse, sono stati approvate modifiche costituzionali e sono già in atto restrizioni ai diritti politici, civili e sociali…”. Con questo incipit i partigiani italiani hanno lanciato un convegno a tema dedicato tutto alla paura dell’onda nera che avanzerebbe in Europa, chiamando a raccolta i colleghi di tutta Europa. Un convegno introdotto da Aldo Tortorella, partigiano, già dirigente politico, e concluso da Carlo Nespolo, Presidente nazionale dell’Anpi, colui che solo qualche giorno fa aveva tuonato contro Salvini e il suo decreto-sicurezza: “Con l’approvazione del decreto sicurezza si stravolge di fatto la Costituzione e l’Italia entra nell’incubo dell’apartheid giuridico. È davvero incredibile che sia accaduto un fatto simile, che sia stato sferrato un colpo così pesante al diritto di asilo, all’accoglienza, all’integrazione…”. A Roma l’Anpi, in una due-giorni, si è interrogata su cosa significa, nel 2018, essere antifascisti, con la proposta di costruire un fronte comune europeo e una richiesta alla politica: “Impegno senza sconti per evitare comportmaenti e stili di vita che possono alimentare questo clima deteriore che va montando”. Tra gli interventi, quello della senatrice a vita Liliana Segre che ha chiesto di far applicare le leggi che vietano ogni forma di attività e propaganda fascista e che dispongono la chiusura di sedi che sono autentiche scuole di violenza. CasaPound, per intenderci.

Commenti

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  • Ivaldo Casali 16 Dicembre 2018

    Rammento che la prima dichiarazione della Senatrice Liliana Segre, nominata da “re Giorgio”, è stata quella di affermare: “Porterò in Senato le voci di quelli che non hanno nemmeno una tomba”, pensavo che si volesse riferire alle atrocità dei partigiani comunisti, negli anni del dopoguerra, che hanno provocato migliaia di vittime innocenti, molte delle quali non è, ancora,. dato di sapere dove si trovano i luoghi di “sepoltura”; visto questo intervento, purtroppo, mi sono sbagliato!!!

  • pascalone 15 Dicembre 2018

    che strano ancora non si sono abbuffati in questi 70 di antifascismo, si sono riempiti la bocca di democrazia e resistena ma anche le tasche di denaro pubblico …….che ingordizia!!