Meloni. «La Raggi è un cataclisma, l’esercito per le buche sancisce la sua incapacità»
Sul suo profilo Fb Giorgia Meloni rilancia caso Roma e sulla decisione del governo di far intervenire l’Esercito per riparare le buche delle strade che flagellano la Capitale. «Con un emendamento alla manovra, il M5S ha deciso che sarà l’Esercito a tappare le buche di Roma – spiega la leader di Fratelli d’Italia- . I militari, che possono essere impiegati in attività di questo tipo unicamente in caso di eventi eccezionali come terremoti o alluvioni, saranno costretti a scendere in campo per rimediare all’incapacità dell’amministrazione grillina. I Cinquestelle ammettono che il loro sindaco Raggi è una calamità naturale per Roma e i romani». E’ vero.
«Raggi calamità naturale»
La Raggi per i romani è una calmità e i cinquestelle al governo avallano in qualche modo il concetto. Il ragionamento di Giorgia Meloni non fa una grinza. Ricorrere all’Esercito è l’“extrema ratio” a cui si dovrebbe ricorrere. E solo ipotizzare che i miliari che dovrebbero intervenire in casi eccezionali, in situazioni di grave emergenza, siano lungo le vie della Capitale a fare i “tappabuche” e svolgere un lavoro che doveva rientrare nella normale amministrazione della giunta Raggi, fa rabbia, molta rabbia.
Una Giorgia Meloni a tutto campo dai social ha poi attaccato su un tema ben più ampio delle buche di Roma. L’Assemblea Generale dell’Onu ha infatti approvato oggi il Global Compact per i rifugiati. Solo Stati Uniti e Ungheria hanno votato contro il documento, tre paesi si sono astenuti, mentre altri non hanno partecipato al voto. L’Italia ha votato a favore. Di questo Giorgia Meloni si scandalizza e chiede conto al governo: «Apprendo che le Nazioni Unite hanno approvato il Global Compact sui rifugiati, preludio di quello sui migranti. Apprendo anche che il governo italiano ha votato a favore. Scusate, ma chi e dove ha deciso il voto italiano?», scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia. Infatti mentre il Global Compact su migranti è stato bocciato da diversi Paesi, come ha fatto anche l’Italia, quello sui rifugiati non ha avuto la stessa attenzione mediatica.
Io abito a Latina, ma il problema di fondo è il “modus operandi” di chi ha l’incarico pratico di tappare le buche stradali; se non si scioglie prima ciò che resta del vecchio asfalto (con un bruciatore) come si può pretendere l’attecchimento del nuovo? La scorsa settimana ho assistito ad una “riparazione” alla “viva il parroco”, oggi, non esiste traccia di essa! è il metodo che è sbagliato!
Non si può declassare l’esercito a stradino comunale per l’incapacità del sindaco. E’ vergognoso.
Dopo aver affossato,nel vero senso della parola,le forze armate e averle ridotte in un manipolo di uomini mal pagati e bistrattati dai tanti politici, che si sono succeduti negli ultimi tempi,adesso si chiede loro di assolvere compiti non inerenti alla loro funzione.
Se i politici odierni delle varie città non sono in grado di assolvere il proprio compito si dimettessero e si dedicassero ad altre funzioni.
Diamo valore e visibilità alle nostre Forze Armate sempre e non solo quando si chiede loro sacrifici ed abnegazione.