Meloni: «Facciamo la rivoluzione del presepe, difendiamo le nostre tradizioni» (video)

11 Dic 2018 14:57 - di Elsa Levrini

La rivoluzione del Presepe. È l’appello di Giorgia Meloni all’insegna del rispetto delle radici popolari nazionali ed europee a due settimane dal Natale. «La nostra identità e le nostre tradizioni sono sotto attacco, per questo vi ripropongo il mio appello: facciamo insieme la rivoluzione del presepe!», si legge nella pagina Facebook della leader di Fratelli d’Italia che posta un video di due minuti che la immortala mentre è in procinto di completare il suo presepe collocando le ultime pecorelle di fronte alla grotta della Natività.

«Non si tratta di essere cristiani o no», dice la Meloni che esordisce con ironia: «Io sono cintura nera di Alberi di Natale, sono bravissima, quest’anno però ho deciso di cambiare, di fare il Presepe quando non lo fa più nessuno, l’ho deciso da quando nelle scuole si dice che offenderebbe le coscienze non cristiane. Io non riesco a farmene una ragione – spiega l’ex ministro della Gioventù – mi chiedo come fa un bambino che nasce in una mangiatoia a offendere qualcuno. Ma come fa la mia cultura a offendere? Io chiedo rispetto. Credo nella laicità dello Sato perché me lo ha insegnato questo bambino che nasce, credo nella sacralità della vita perché me lo ha insegnato questo bambino che nasce, e credo nella solidarietà».

 

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Commenti

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  • Angela 12 Dicembre 2018

    Brava Meloni,le nostre tradizioni sono intoccabili e dobbiamo difenderle e custodirli!

  • giovanni vuolo 12 Dicembre 2018

    IL PRESEPE E’ UNA TRADIZIONE CHE VALICA I CONFINI DELLA CRISTIANITA’ ; MOLTI ATEI, A NATALE SI DEDICANO CON PASSIONE ALLA REALIZZAZIONE DEL PRESEPE. DUNQUE NON E’ CONSENTIBILE A NESSUNO, DI VENIRE A CASA NOSTRA, PER ERADICARE LA NOSTRA CULTURA E LE NOSTRE TRADIZIONI.
    MA DIRO’ DI PIU’ :
    SE PURE IL PRESEPE O IL CROCEFISSO FOSSE UN SIMBOLO RELIGIOSO, VOGLIO RICORDARE CHE SIAMO IN ITALIA, CULLA DEL CRISTIANESIMO, E CHI VIENE QUI SA BENE CHE SI RECA IN UN PAESE FORTEMENTE CONNOTATO DA TALE ORIENTAMENTO DI CULTO. PERCIO’ NON PUO’ STORCERE IL NASO DAVANTI AL CREDO ABBRACCIATO DA QUASI LA TOTALITA’ DEGLI ITALIANI. NON CREDO CHE SE IO, AD ESEMPIO, MI RECASSI IN INDIA, STORCEREI IL NASO DAVANTI ALLE STATUE DI BUDDA, PRETENDENDONE LA RIMOZIONE. NE’ CREDO CHE TROVEREI LI’ I SOLITI PSEUDOMORALISTI DELL’ARIA FRITTA, CHE AVVIEREBBERO UNA CROCIATA PER IL RISPETTO DEI DIVERSI ORIENTAMENTI. OGNI POPOLO, OGNI STATO, HA LA SUA RELIGIONE, E LA SUSCETTIBILITA’ DI ESIGUE MINORANZE NON PUO’E NON DEVE PENALIZZARE L’ESERCIZIO DI CULTO DEI MOLTI.
    D’ALTRA PARTE NON C’E’ NESSUN OBBLIGO NE’ A FARSI IL SEGNO DI CROCE DAVANTI AD UN CROCEFISSO NE’, IN ULTIMA ANALISI, A SCEGLIERE DI VIVERE IN UN PAESE “OSTILE” COME L’ ITALIA

  • CARLO BARTOLI 12 Dicembre 2018

    Brava !! Continua così … mi piacciono tutte le tue iniziative. Buona giornata.

  • Lisetta 12 Dicembre 2018

    Brava Giorgia io il presepe lo faccio e comunque ci sono già quelli costruiti e solo da appoggiare sul tavolo. Tutti i cattolici ne dovrebbero avere uno in casa. É il nostro credo che uno sia più o meno praticante, la nostra religione che deve essere difesa almeno nel nostro paese