Manovra, Rampelli: «Il governo stia attento, se vogliamo scateniamo l’inferno in aula»
C’è il merito della manovra, ma c’è anche il metodo adottato. Un modo di procedere in cui «governo e maggioranza hanno sbagliato tutto», costringendo il Parlamento «a un lavoro assurdo, inutile, frustrante». A dirlo nel corso della discussione in Aula sulla legge di Bilancio è stato il deputato di FdI e vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, avvertendo che questa «al netto della discussione della legge di bilancio, è una cosa deve essere chiara a tutti».
«Il Parlamento è stato commissariato»
«Il Parlamento italiano – ha sottolineato Rampelli – è stato commissariato, la democrazia parlamentare sospesa. E se l’opposizione volesse, questa legge di bilancio salterebbe e si andrebbe dritti all’esercizio provvisorio». «Ieri il ministro Tria ci ha fatto la grazia di venire in audizione nella commissione Bilancio, alle 20.30, guarda caso in orario giornalisticamente non rilevante. In queste settimane – ha ricordato ancora l’esponente di FdI – la Camera dei deputati non ha potuto partecipare, condividere, proporre né, perfino, votare la legge di bilancio. In prima lettura è stata sottoposta a un mero esercizio estetico, lavorando su un testo che non ha nulla a che vedere con quello uscito dal Senato. In seconda lettura è stato perfino impedito il voto sugli emendamenti».
«Il governo ringrazi le opposizioni»
«Pertanto governo e maggioranza se non vogliono scatenare un inferno in Aula, devono ringraziare le minoranze per aver fatto fin qui un’opposizione composta e responsabile, e mantenere un comportamento sobrio e consono», ha avvertito Rampelli, aggiungendo che è «esattamente il contrario di quanto deciso dal presidente Fico, che ha impedito un voto procedurale perché la maggioranza sarebbe andata sotto di prima mattina». «Siamo per il confronto aspro ma civile purché qualcuno riesca a renderlo gestibile. Perché lo Stato e le istituzioni restano, gli uomini e i partiti passano», ha concluso Rampelli.
All’inferno ci vadano tutte le sanguisughe che vivono alle spalle degli italiani