Manovra, Lollobrigida: il governo a Bruxelles ha mostrato tutta la sua debolezza
Il commissario Pierre Moscovici incalza Roma sul deficit: “L’Italia dovrebbe compiere ulteriori sforzi per il Bilancio 2019″ dice commentando l’annuncio del governo italiano di un deficit al 2,04% per il prossimo anno. “ È un passo nella giusta direzione – afferma intervenendo presso la commissione affari economici del Senato, – ma ancora non ci siamo, ci sono ancora dei passi da fare, forse da entrambe le parti”. Moscovici torna a dire che la Francia di Emmmanuel Macron può sforare il tetto del 3% per finanziare le misure volte a sedare la crisi dei gilet gialli, ma ha auspicato che questa violazione dei patti assunti con Bruxelles per il 2019 sia “più limitata possibile” e “temporanea”. Nessun commento alle parole di Moscovici da parte di Palazzo Chigi. Il presidente è concentrato sul negoziato. Quello che filtra da Palazzo Chigi è fiducia e orgoglio per la proposta fatta, che pure in una responsabile riduzione del rapporto deficit Pil lascia invariati redditi di cittadinanza e quota 100, coerentemente con quanto sempre promesso. Questa è la strada intrapresa e che si continuerà a percorrere, sottolineano fonti di Palazzo Chigi.
E intervengono anche i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. “Continuiamo a sostenere con convinzione la nostra proposta – affermano in una nota -. Piena fiducia nel lavoro di Conte. Siamo persone di buon senso e soprattutto teniamo fede a ciò che avevamo promesso ai cittadini, mantenendo reddito di cittadinanza e quota 100 invariati. Manterremo tutti gli impegni presi, dal lavoro alla sicurezza, dalla salute alle pensioni senza penalizzazioni, dai risarcimenti ai truffati delle banche al sostegno alle imprese”. Intanto tutte le opposizioni, da FdI a FI e Leu, criticano la proposta fatta a Bruxelles, giudicandola sostanzialmente una resa. “Dopo settimane di braccio di ferro sul deficit a 2,4%, alla fine il governo Conte cala le braghe e ripiega, forse, sul 2,04%”, ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, che ha continuato: “Non esultiamo per questa riduzione, perché Fratelli d’Italia non è mai appartenuto né mai apparterrà al partito dello spread e del miope rigorismo. Spiace invece, e molto, per la debolezza politica dimostrata dall’esecutivo italiano a Bruxelles, dove al contrario era doveroso andare a trattare con voce ferma per riaffermare il diritto della nostra Nazione a decidere delle proprie politiche economiche. Fosse almeno valsa la pena. E invece no visto che, oltre al danno d’immagine per via della figuraccia, c’è anche la beffa del contenuto della manovra, che rimarrà di stampo assistenzialista, priva di interventi utili a imprese e famiglie, e di misure per la crescita strutturale e infrastrutturale dell’Italia”, ha concluso Lollobrigida.