Manovra, bagarre in aula: urla, bandiere e rissa con i commessi (video)
Bagarre in aula alla Camera, dove è iniziata la discussione della manovra e il voto finale è atteso per domani sera. Il presidente Roberto Fico è stato costretto a sospendere la seduta, dopo le proteste dell’opposizione e le intemperanze di alcuni deputati.
Le tensioni iniziate nella notte
Le avvisaglie che sarebbe stata una giornata difficile c’erano state tutte fin dall’inizio e del resto si arrivava da una seduta notturna in Commissione Bilancio altrettanto agitata e segnata dal fatto che il presidente Claudio Borghi non aveva consentito la votazione degli emendamenti, dando mandato al relatore di riferire in aula senza che vi fosse stato alcun voto. Proprio questo precedente è stato alla base delle proteste con cui si è aperta la discussione e che hanno visto gli accesi interventi, tra gli altri, di Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi, Francesco Lollobrigida e Graziano Delrio.
Fiano colpisce Garavaglia con il testo della manovra
Le opposizioni hanno anche rivendicato più tempo per la discussione generale in aula, chiedendo uno stop dei lavori e una capigruppo sui tempi dell’esame del provvedimento. In quel momento la presidente di turno era Mara Carfagna. Poi la presidenza è passata a Fico, che ha difeso l’operato di Borghi e, soprattutto, non ha concesso il voto sulla sospensione dei lavori che era stato chiesto dall’opposizione e che avrebbe fatto andare sotto la maggioranza per le numerose assenze tra le sue file. La situazione a quel punto è degenerata ulteriormente. Emanuele Fiano si è diretto verso il banco della presidenza con aria minacciosa e, lanciando il testo della manovra sui tavoli del governo, ha colpito involontariamente il sottosegretario Massimo Garavaglia. Per fermarlo è stato necessario l’intervento dei commessi, mentre Fico richiamava nervosamente all’ordine un lungo elenco di altri deputati Pd e non solo. Anche da Forza Italia si sono levate urla e proteste, che più volte hanno costretto Fico a smettere di parlare, mentre dai posti di FdI si è staccato un gruppetto di deputati che è andato a protestare direttamente sotto lo scranno della presidenza.
Il coro: «Voto Voto!»
Dalle file azzurre poi si è alzata anche una bandiera: quella del partito dei pensionati, sventolata dal deputato Carlo Fatuzzo. Di nuovo è stato necessario l’intervento dei commessi, che hanno tolto la bandiera mentre Fatuzzo ne tirava subito fuori un’altra. Tutto intorno, in particolare da Pd e FdI, era un coro di “Voto! Voto!”, e alla fine Fico si è arreso e ha sospeso la seduta. Anche così, però, non è finita: le opposizioni hanno abbandonato la capigruppo testé convocata per protesta contro la decisione di Fico di non far votare la sospensione dei lavori d’Aula. Nel frattempo sul ruolino di marcia si sono accumulate un paio d’ore di ritardo, che rischiano di pesare come un macigno sui tempi strettissimi per approvare la manovra ed evitare l’esercizio provvisorio.
PdL e PD non sanno nemmeno dove sta di casa la democrazia e, pur perdenti, vorrebbero comandare ancora loro, con i risultati che ben conosciamo