L’inglese “Guardian”: «Boom di calendari del Duce. L’Italia vuole l’uomo forte»

27 Dic 2018 17:37 - di Marzio Dalla Casta
mussolini bergamo

Ci sarà pure un motivo, uno solo, capace di spiegare perché più ci allontaniamo temporalmente dal fascismo e più cresce la curiosità intorno al suo fondatore, Benito Mussolini. Eppure i sette decenni e passa trascorsi dalla fine del regime e dalla guerra perduta sono stati tutti scanditi nel segno della demonizzazione del Duce e alla sua damnatio memoriae. Evidentemente, qualcosa dev’essersi inceppato se a dispetto del tempo persino all’estero oggi c’è chi – è il caso del britannico Guardian -, in un articolo («Regali per gli amici fascisti») ispirato dal boom di vendite dei calendari di Mussolini, si interroga sul crescente interesse degli italiani nei confronti del Duce. «Fazioni nostalgiche hanno a lungo contribuito a tenere vivo lo spirito di Mussolini – scrive non senza acredine il giornale britannico – ma il fiorente populismo di destra sta ulteriormente demolendo i tabù». The Guardian, manco a dirlo, la butta in politica e passa in rassegna l’attualità italiana partendo (ovviamente) da Matteo Salvini. «Qualche volta cita Mussolini – vi si legge -, mentre i sostenitori della Lega hanno partecipato a manifestazioni con le immagini del dittatore a fianco al nome di Salvini. Le marce organizzate da gruppi neofascisti come Forza Nuova e Casapound sono diventate un evento normale».

Il giornale: «Il Duce evoca ordine e realizzazioni»

A giudizio del quotidiano, una delle ragioni per cui lo spirito del Duce continua ad «aleggiare» è perché «alcuni italiani lo considerano come l’ultimo “uomo forte“», che non solo ha ripristinato «legge e ordine», ma che «ha costruito case migliori, strade, sistemi di trasporto e scuole, investendo anche nell’industria». Che è come dire che gli italiani non credono più alle bugie raccontate in questi anni. Il punto è proprio questo: in molti è in atto una crisi di rigetto verso le vulgate ufficiali ancora oggi un uso ad un establishment istituzionale, politico e culturale che con il fascismo e Mussolini non ha mai voluto né saputo seriamente regolare i conti sotto il profilo della verità storica. Quando è così, è fatale che alla fine il morto si vendichi afferrando il vivo. E non si capisce più chi è il morto e chi è il vivo.

 

Commenti

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  • Luce 27 Dicembre 2018

    Si sta scoprendo la verità storica perché le gambe delle bugie sono sempre più corte e non possono più crescere. È la forza della verità che si sta facendo strada da sola come le radici di una pianta che sollevano il più forte degli asfalti e nessuno potrà fermarle perché sono oggi sotto gli occhi di tutti. Ci vorrà solo qualche anno per riscrivere quei libri di storia fatti di menzogne e di silenzi!