L’amica geniale, storia di riscatto femminile senza passare dal femminismo
L’amica geniale chiude in bellezza e stravince gli ascolti della prima serata di martedì. L’ultimo appuntamento con la fiction di Rai1, diretta da Saverio Costanzo e basata sul primo dei quattro romanzi di Elena Ferrante, ha ottenuto infatti 6.974.000 telespettatori e il 27,73% nel primo episodio, e 6.620.000 con il 33,11% nel secondo. Molto distante Canale 5 che con il film Una tata magica ha registrato 2.257.000 telespettatori e uno share del 9,8%.
I quattro libri di Elena Ferrante
La storia di un’amicizia
Poi, c’è la storia di un’amicizia. Un’amicizia tra donne, con quel sottofondo di rivalità complesse, sfuggenti, inconfessabili che allontanano a dispetto della vicinanza dovuta all’affetto. Le due amiche sono una specchio dell’altra. E come sempre accade, in tutte le amicizie, una trae forza dall’altra, segnando irrimediabilmente la propria subalternità. Impossibile non immedesimarsi, impossibile non commuoversi per questo gioco di emozioni, gioie e sofferenze, per questo continuo scambio di genialità inespresse eppure visibili. E infine, ci sono gli uomini: non uno che riesca bene. Né padri, né fratelli, né mariti, né fidanzati. Convincono solo quelli che si assumono le proprie responsabilità senza tante chiacchiere.Ma alla fine, dopo tante pagine divorate con curiosità e partecipazione, e dopo avere visto la serie di Saverio Costanzo, una si ritrova sia in Elena che in Lila. Non sa decidersi a scegliere, perché le tante sfumature alla fine non determinano figure nette e precise. E restiamo a interrogarci, a tentare di capire se Elena ha una sua volontà oppure no, se riesce a fare altro, a concepire altro, che non sia concedersi all’andatura di Lila. E Lila, chi è veramente? La “cattiva” tra le due, l’invidiosa, quella che cede ai compromessi o l’emblema della donna moderna, che in ogni caso ce la farà da sola?